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centro-padre-nostro-palermoPresidente: “Sapevano dove andare e cosa cercare, istituzioni ci aiutino o ci scapperà il morto"
di AMDuemila - 14 ottobre 2014
Nuovo atto intimidatorio al Centro di accoglienza Padre Nostro (in foto), fondato da don Pino Puglisi, il prete antimafia di Brancaccio ucciso da Cosa nostra nel ’93. Dopo la sua morte il centro ha continuato a crescere e ad ospitare varie attività in special modo a favore dei più giovani, bambini e ragazzi soprattutto appartenenti al quartiere, uno dei più degradati di Palermo. Questa volta la stanza del presidente del centro, Maurizio Artale, è stata messa a soqquadro ed è stato portato via il piccolo fondo cassa per le spese correnti contenuto in un cassetto.
"Questa crescita esponenziale di atti intimidatori faccia riflettere un po' tutti. L’opera del Centro è e rimarrà sempre scomoda alla mafia, ai balordi, agli ex-detenuti e ai detenuti in esecuzione penale che vogliono prendere punti ed accreditarsi davanti ai capibastone del quartiere” ha dichiarato Artale. "Questo è il compito che ci ha lasciato il nostro Fondatore, a saldo di tutte le chiacchiere che si fanno in giro. - ha poi continuato il presidente del centro - Questa volta chi è entrato sapeva dove andare e cosa cercare. Si sono diretti nella mia stanza, mettendola a soqquadro e nella stanza dell’amministrazione aprendo solo i cassetti dove si teneva un piccolo fondo cassa per le spese correnti”.

centro-padre-nostro-palermo1"Per cambiare questo quartiere e la mentalità che lo sovrasta, bisogna fare un lavoro di rete e sinergico con le Istituzioni” ha ancora commentato, lamentando però la scarsa tempestività delle istituzioni locali in merito: "Abbiamo “trattative sane" aperte con la Prefettura, con il Sindaco, con alcuni Dipartimenti della Regione Sicilia e con il Governo Nazionale per cambiare questa terra di mafia... Ma ad oggi si temporeggia... ci sono altre esigenze... appena ci scappa il morto, poi ci si penserà… Semmai questo dovesse accadere, date alle fiamme ciò che resta, tanto questa terra non diventerà mai bellissima” ha concluso.

Probabilmente ha ragione Maurizio Artale: se lo Stato si arrende di fronte a questi episodi allora significa che l’opera del Centro Padre Nostro dovrà continuare ad andare avanti da sola, con una bandiera bianca che sventola sulla strada davanti al Centro Padre Nostro a rappresentare la resa dello Stato. Gli uomini delle istituzioni hanno il dovere di fare sentire una vicinanza concreta e continuativa.

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