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20141007 100541 resizedLa lettera di Claudio Fava
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di Lorenzo Baldo - 7 ottobre 2014

Palermo. Sit-in di solidarietà per il Procuratore Generale di Palermo, Roberto Scarpinato, davanti al Palazzo di giustizia di Palermo. Numerosi studenti di alcune scuole superiori palermitane, insegnanti, collettivi universitari, esponenti dell’associazionismo antimafia, stanno manifestando dalle 9,30 di questa mattina. Tra i partecipanti anche Franca De Mauro, figlia del giornalista ucciso dalla mafia. Dopo la lettera di minacce recapitata all’ufficio del dott. Scarpinato nella notte tra il 2 e il 3 settembre e dopo il successivo rinvenimento della scritta “accura” (in siciliano “fai attenzione”) sulla porta di fronte alla sua segreteria, si è scoperto che nelle immagini delle videocamere del suo ufficio mancavano proprio quelle dei giorni in cui si è verificata la seconda intimidazione. A fronte di ciò il Comitato Provinciale per la Sicurezza Pubblica ha deciso di potenziare le misure di sicurezza nei confronti del Procuratore Generale.


Contemporaneamente la società civile si è attivata per manifestare il proprio sostegno. L’evento di oggi è organizzato da Scorta Civica Palermo in collaborazione con: Antimafia Duemila, Cittadinanza per la Magistratura, Scorta Civica Trapani, Muovi Palermo, Comitato Ventitré Maggio, Anpi, Agende Rosse, Contrariamente, Rum, Anaam, Legalità è Libertà, Fraterno Sostegno Agnese Borsellino, Libero Futuro, Professionisti Liberi. Il sit-in terminerà alle 11 e riprenderà nel pomeriggio alle 16:30 con un concentramento sotto il palazzo di giustizia che confluirà in un corteo verso la Prefettura. “Alla parte sana delle nostre istituzioni – spiegano gli organizzatori –, ai cittadini e a tutti coloro che vogliono la verità chiediamo la massima attenzione verso chi, rischiando la propria incolumità, svolge il proprio dovere per liberare il nostro Paese da una mafia sempre più infiltrata nei gangli vitali della nostra società”. Pronta la risposta del sindaco di Palermo che ha aderito all’iniziativa. "E' importante - ha dichiarato Leoluca Orlando - che i cittadini si mobilitino per manifestare il loro sostegno al lavoro che la Procura di Palermo sta portando avanti per accertare la verità su pagine oscure della storia siciliana e italiana e per proseguire nella lotta alla mafia. I magistrati non debbono essere lasciati soli".


La lettera di Claudio Fava

Cari amici, non posso essere con voi oggi a Palermo perchè impegnato alla Camera a Roma, in un ufficio di presidenza della commissione Antimafia che dovrà decidere che seguito dare al l'audizione del procuratore generale Scarpinato. E non voglio far mancare il mio contributo, soprattutto in un momento in cui sulla Commissione arrivano forti sollecitazione a non curarci e a passare avanti.
Credo invece che occorra pretendere, in tutte le sedi politiche e istituzionali, la verità. Anzitutto sul ruolo dei servizi nelle vicende di questi anni assumendo il rischio, più che concreto, che parti degli apparati di intelligence abbiano operato per confondere, coprire, depistare... Ho chiesto che sul protocollo Farfalla e su quello che è accaduto a Palermo venga a riferire in parlamento il sottosegretario con delega ai servizi Minniti: il governo ha risposto di no. E di questo rifiuto dovrà assumersi ogni responsabilità.
Credo che il modo più efficace di essere accanto al dottor Scarpinato in questo momento sia quello di battersi, ciascuno con i propri mezzi e nei propri ruoli, per pretendere verità completa su ciò che sta accadendo e sugli interessi innominabili che si vogliono proteggere. Farò, faremo la nostra parte.
Un abbraccio a tutte e tutti
Claudio Fava

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