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mori-mario-web9Nel 1975 fu improvvisamente allontanato dal Sid
di AMDuemila - 23 luglio 2014
Nuovi spunti sui quali indaga la Procura di Palermo, nello specifico sul ruolo dell'ex generale Mario Mori nel Sid, il vecchio servizio segreto militare, e il suo improvviso allontanamento dall'agenzia. La Procura ha depositato un'enorme quantità di documenti sugli inizi di carriera dell'ex ufficiale del Ros, imputato nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Le carte sono state trasmesse anche alla Procura generale che rappresenta l'accusa al processo d'appello in cui Mori è accusato di favoreggiamento aggravato alla mafia per il mancato arresto del boss Provenzano nel '95. In primo grado venne assolto.
Attraverso un lungo e complesso lavoro investigativo, anche all'interno degli archivi dei Servizi, i magistrati hanno accertato che l'ex generale, nel 1973 quando era un giovanissimo carabiniere, venne chiamato al Sid da Federico Marzollo, uomo dell'ex direttore del Servizio Vito Miceli, che sarà in seguito arrestato per cospirazione nell'ambito dell'inchiesta "Rosa dei Venti".

Mori prese parte a funzioni operative anche in riferimento al terrorismo nero, utilizzando nomi di copertura, tra il '73 e il '74. Ma nel 1975, improvvisamente, nonostante le lodi ricevute, l'ufficiale venne allontanato. Poco tempo prima i magistrati di Padova che si occupavano delle indagini sulla Rosa dei Venti, organizzazione segreta paramilitare coinvolta anche nel piano Solo, (il tentato golpe organizzato dal generale De Lorenzo) chiesero al servizio segreto militare una foto segnaletica di Mori. Ora i pm si chiedono le ragioni che spinsero la Procura ad avanzare questa richiesta. Intanto l'inchiesta sulla Rosa dei Venti, a seguito di un conflitto tra i pm, passò alla Procura di Roma che vedeva un collegamento con l'indagine sul golpe Borghese, condotta nella Capitale.
Successivamente, nel 1978, il comando generale chiese al Sid se Mori poteva tornare a lavorare a Roma. La risposta fu che l'ufficiale non poteva fare rientro nella Capitale fino alla celebrazione del processo sul golpe Borghese. Circostanze che i magistrati ritengono sia opportuno chiarire. Nel frattempo hanno già sentito Giovanni Tamburino,  l'ex pm che indagò sulla Rosa dei Venti e che fino al mese scorso era a capo del Dap.

Fonte ANSA

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