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messineo-francesco-big0Messineo: "Non dobbiamo mai abbassare la guardia"
di AMDuemila - 30 giugno 2014
Palermo. A 51 anni dalla strage di Ciaculli a Palermo che provocò la morte di sette persone sono state deposte stamani corone di alloro per commemorarli. Il 30 giugno 1963, nel corso della prima guerra di mafia che caratterizzò i primi anni Sessanta, una Giulietta Alfa Romeo, imbottita di tritolo e parcheggiata nei pressi dell’abitazione di un parente del boss mafioso Salvatore Greco, esplose, provocando la morte di sette persone, tra carabinieri, poliziotti e artificieri dell’Esercito.

E stamattina l'associazione nazionale della Polizia di Stato, sezione provinciale di Monreale, con una nutrita rappresentanza in uniforme sociale e con la Bandiera, ha reso gli onori ai caduti, depositando corone di fiori nel luogo dell’eccidio. Le vittime furono il tenente dell’Arma Mario Malausa e il maresciallo capo Calogero Vaccaro, i carabinieri Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il maresciallo della polizia Silvio Corrao, il maresciallo dell’Esercito Pasquale Nuccio e il soldato Giorgio Ciacci. Alla cerimonia hanno preso parte i vertici delle forze dell'ordine, il questore di Palermo Maria Rosaria Maiorino, l'assessore regionale Patrizia Valenti e il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo. "Esprimere certezze sulla possibilità che possa essere finita la stagione delle stragi di mafia ha sempre un tasso di pericolosità - ha detto il procuratore a margine della commemorazione - Ciaculli ha rappresentato l'inizio della contrapposizione e dell'aggressione allo Stato che ci auguriamo possa essersi conclusa con le stragi del 1992. Io non posso che augurarmi che si sia trattata di una vittoria definitiva". Ma c'è sempre molta attenzione da parte della Procura anche alla luce delle minacce ad alcuni magistrati che si occupano delle inchieste contro Cosa Nostra. "Le minacce generano sempre il timore che possano avvenire fatti delittuosi e tragici - ha aggiunto Messineo - Lo Stato è riuscito attraverso indagini e il controllo del territorio a sventare questi tentativi. Anche se non si può dare nulla per certo".

Fonte: ANSA