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una-canzone-memoriadi Miriam Cuccu - 25 maggio 2013 - VIDEO
Nella serata di ieri si è tenuto a Palermo il Festival Musicale dal titolo "Una CANZONE per la MEMORIA", organizzato dal Comitato 23 Maggio: dieci artisti in concorso che hanno portato dei brani dedicati alla Sicilia ed alle giuste lotte dei siciliani onesti.
Si è trattata di un'occasione per fare ancora una volta memoria, ricordando le stragi avvenute più di vent'anni fa attraverso la musica, da sempre strumento universale per unire persone, culture, popoli differenti. Soprattutto è stata l'occasione per tenere viva la coscienza di tutti i cittadini sull'importanza di impegnarsi a favore della legalità, contro una mentalità mafiosa che instancabilmente cerca di contaminare la società civile, e portare messaggi di lotta, memoria, sostegno e speranza.
Durante la serata hanno preso la parola i magistrati della procura di Palermo e di Caltanissetta e imprenditori coraggiosi che hanno avuto il coraggio di denunciare.

I conduttori (Cristiano Pasca, Vassily Sortino, Mario Caminita, Cocò Gulotta) hanno inizialmente introdotto il gup di Palermo Piergiorgio Morosini: “Sono giorni di memoria e di democrazia. Falcone era un magistrato valoroso, che ha contrastato Cosa Nostra e che ha ottenuto grandi risultati. C’è un pezzo di storia che dice che Falcone è stato ucciso per vendetta dai criminali, ma in questo racconto ci sono tasselli mancanti. Basta ricordare quello che diceva Falcone dopo il fallito attentato all’Addaura sulle ‘menti raffinatissime’. Alcune verità sono state raggiunte – ha continuato Morosini – ma c’è ancora tanto cammino da fare per cercare la verità e su questo punto deve esserci un confronto con il Paese. In questi anni è mancato il contributo di molti intellettuali per fare il punto della situazione. Falcone e Borsellino – ha concluso – sono stati anche un esempio di uomini soli in campo che hanno avuto la forza e la dignità di portare avanti le loro idee”.
Di seguito ha preso la parola il magistrato di Caltanissetta e presidente dell'Anm nissena Giovanbattista Tona, che ha spiegato come la lotta alla mafia debba necessariamente crescere: “Se pensiamo che nel ‘92 sono successi due eventi di una portata senza precedenti allora bisogna che l’antimafia passi dalla fase ‘bambina’ a quella ‘adulta’, l’ansia di verità deve essere unita ad una reale consapevolezza. Aspettiamoci altre ‘manovre’ oscure. Bisogna attrezzarsi affinchè in questo puzzle tutti i pezzi combacino. Come punto di riferimento teniamo sempre presente la Costituzione!”.
Successivamente ha preso la parola Pino Maniaci, direttore dell'emittente televisiva Telejato con sede a Partinico: “Come mai le notizie relative alle indagini sulle stragi arrivano sempre in prossimità degli anniversari? - si è chiesto l'imprenditore più volte minacciato dalla mafia - E come mai a Bruxelles abbiamo un rappresentante del Parlamento italiano come Antonio D’Alì imputato per mafia?” Maniaci ha poi puntato il dito sulla questione delle telefonate tra Mancino e Napolitano che sono state distrutte e al fatto di dover al più presto tagliare il cordone ombelicale del rapporto mafia-politica. “Bisogna essere ‘contro’ la mafia ogni giorno, non solo durante gli anniversari”. “In Italia tutta l’informazione è politicizzata, ci sono giornali che esistono solo perchè godono dei contributi dello Stato. Dobbiamo continuare a manifestare il dissenso, scendere nelle piazze, sostenere la battaglia dei No Muos!”
La vedova di Beppe Alfano, Mimma Barbaro, ha emozionato i presenti testimoniando la sofferenze dei familiari di vittime di mafia che perseguono giustizia e verità per tutta la vita. Alle sue toccanti dichiarazioni sono seguite quelle del vicedirettore di Antimafia Duemila Lorenzo Baldo, che ha sottolineato la responsabilità dell’informazione che deve tornare ad essere “etica” così come la viveva Pippo Fava.
L’imprenditore Giacomo Impastato ha testimoniato con forza l’importanza della denuncia.
Sono intervenuti successivamente il gruppo palermitano delle Malerbe dopo che dal palco sono stati letti stralci di intercettazioni su mafia e politica: dai Graviano a Dell’Utri e Berlusconi a dimostrazione del reale cancro da estirpare.

I VIDEO DEL CONCERTO: www.ustream.tv/channel/main5stream

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