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borsellino-salvatore-webVentennale della strage di via D’Amelio
di AMDuemila - 16 luglio 2012
Palermo. “Più che ricordare i magistrati morti sono qui per difendere i magistrati vivi, che potrebbero essere i prossimi ad essere uccisi!” La rabbia e la disperazione di Salvatore Borsellino rimbomba nell’aula consiliare del comune di Palermo.

L’occasione è la presentazione della tre giorni di iniziative per il ventennale della strage di via D’Amelio. Il fratello del giudice assassinato spiega che il presidio di fronte al palazzo di giustizia organizzato la mattina di mercoledì 18 luglio vuole rappresentare una vera e propria “scorta civica” per proteggere i magistrati più esposti. Quelli che indagano sulla “trattativa” tra Stato e mafia. E’ lo stesso sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, anche lui presente alla conferenza stampa, a sottolineare come il “senso e il segno della nostra presenza qui il 19 luglio sia condizionato dalla mancanza di verità e giustizia”. Di seguito prende la parola ogni rappresentante del cartello di associazioni che ha stilato il programma degli eventi. Francesco Bonanno dell’Agesci spiega che la sua associazione sarà presente “come sempre da vent’anni proponendo quest’anno un’iniziativa che prevede un corteo da Piazza Magione a Piazza San Domenico, una sorta di marcia silenziosa per ricordare quella del 21 giugno di 20 anni fa, è così che vogliamo fare memoria di Paolo Borsellino insieme agli altri eventi curati da Agesci per mantenere quell’impegno che il giudice Borsellino consegnò alle giovani generazioni come un testamento di impegno”. Lorenzo Baldo di Antimafia Duemila illustra quindi la conferenza del 18 luglio alle 20,30 all’atrio della facoltà di Giurisprudenza dal titolo: “Trattative e depistaggi - Quale Stato vuole la verità sulle stragi?”. “Sicuramente non quello Stato costituito dai tanti ‘smemorati istituzionali’ – sottolinea Baldo –  che a distanza di anni si sono ricordati dettagli importantissimi taciuti a ridosso di quegli eccidi. Ne tantomeno quegli stessi apparati che hanno trattato con Cosa Nostra e a tutti gli effetti sono complici degli eccidi del ‘92/’93”. Il referente di Libera Sicilia, Umberto Di Maggio, presenta successivamente un altro appuntamento. “Il 19 luglio in via D’Amelio arriveranno in bicicletta alcuni disabili provenienti dalla Vallecamonica che hanno percorso 1890 chilometri lungo l’Italia e sono ansiosi di arrivare in via D’Amelio a bordo di speciali biciclette. Si tratta dell’iniziativa ‘A ruota libera’, una carovana in bicicletta per dimostrare che piuttosto che farsi strada è bene fare strada facendo memoria”. Lo stesso Emilio Corrao di “Partecipalermo” sottolinea come “questi atleti  ci insegnano a spingerci oltre i nostri limiti” ricordando che nella strage furono uccisi anche cinque agenti della polizia di Stato che scortavano il magistrato: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Con grande dignità e forza d’animo Rita Borsellino, eurodeputato e sorella del giudice ribadisce che “la memoria di via D’Amelio appartiene a tutti, non ci sono custodi speciali o protagonisti unici, ma ci sono persone che il 19 luglio vogliono partecipare e fare memoria, che è qualcosa di più del semplice ricordo. Il nostro impegno è quello di costringere gli altri, ovvero chi ha il dovere di farlo, a impegnarsi per trovare la verità e fare giustizia, dopo averci propinato in tutti questi anni mezze verità e bugie. Ce lo devono. Tutti i momenti del programma per il ventennale sono pensati per fare memoria di Paolo e dei suoi ragazzi, in un luogo che non deve essere celebrato e commemorato come luogo di morte ma di vita, di rinascita. Dove ci saranno bambini che giocano e fanno confusione, persone che vanno e vengono, dove sono invitati tutti i palermitani che vogliono fare memoria, partecipando come fanno da vent’anni, insieme a tante altre persone che ogni anno vengono da lontano per raggiungere via D’Amelio”. Prima di concludere il suo intervento Rita Borsellino ricorda l’importanza della manifestazione indetta dall’associazione nazionale magistrati (distretto di Palermo) alle ore 11 del 19 luglio a palazzo di giustizia. Dopo la presentazione dell’evento “Legami di Memoria” indetto dall’Arci per martedì 17 luglio alla Biblioteca Comunale Salvatore Borsellino ribadisce con forza di non volere i politici in via D’Amelio. “Sono andato via da Palermo 40 anni fa e Paolo tante volte mi ha invitato a tornare, io non l’ho fatto… Poco prima della strage – racconta trattenendo a stento le lacrime – chiesi io stesso a Paolo di lasciare Palermo, lui mi accusò di essere scappato, mentre lui non lo avrebbe mai fatto, e oggi mi porto ancora questo peso. Ma se per 10 anni non ho voluto parlare, mi sono chiuso nel mio silenzio e nella mia rabbia oggi non è più così perchè quello che chiedo, e lo chiede la mia famiglia, è avere verità e giustizia. Per questo torno ogni anno in via D’Amelio per presidiare e difendere un luogo che non deve essere meta di rappresentanti delle istituzioni venuti a portare corone di fiori, ma deve essere ed è un luogo di vita, in cui Paolo è vivo, così come le sue idee. Per questo non vogliamo corone di fiori in via D’Amelio. Il ricordo degli agenti di scorta di Borsellino vibra forte nella voce del fratello: “saranno proprio i loro familiari ad essere al centro delle manifestazioni di questo ventennale!”. Il giornalista Marco Lillo presenta infine il cofanetto libro+Dvd “Due anni di stragi, vent'anni di trattativa”, in questi giorni in edicola con Il Fatto Quotidiano. La notizia dell’attacco frontale del Quirinale nei confronti della procura di Palermo arriva solo a conferenza stampa ultimata. Giusto in tempo per far scattare a Salvatore Borsellino un ulteriore senso di rabbia verso uno Stato che non vuole processare se stesso.

Info programma completo: Clicca qui

Trattative e depistaggi. Quale stato vuole la verità sulle stragi?

Programma Libera Palermo: liberapalermo.org

Legami di Memoria: arcisicilia.it

Programma Agesci: sicilia.agesci.it