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carabinieri-arresto-webArrestati presunti organici clan trapanese
di Lara Borsoi - 19 giugno 2012
Non è certo iniziata bene la giornata della famiglia mafiosa di trapani. Alle primi luci dell'alba gli uomini delle forze dell'ordine hanno fatto scattare le manette a 12 persone ritenute vicine al clan trapanese accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, incendio, violazione di domicilio e violazione delle prescrizione della sorveglianza speciale. Perquisite anche le loro abitazioni. Indagate anche 15 persone, attualmente in stato di libertà, tra cui il consigliere comunale di Castellammare del Golfo, Girolamo Genna.

I provvedimenti richiesti dal procuratore aggiunto della Dda, Maria Teresa Principato e dei sostituti Paolo Guido, Carlo Marzella e Pierangelo Padova, sono stati emessi dal Gip di Palermo Luigi Petrucci e eseguiti dalla squadra mobile di Trapani e della sezione Criminalità organizzata, in Sicilia a Castellammare del Golfo, Alcamo, Calatafimi, Vita. In Lombardia invece sono stati compiuti arresti a Milano e Sesto San Giovanni.
Gli arrestati sono: Antonino Bonura, imprenditore alcamese pregiudicato per mafia, Antonino Bosco, pregiudicato mafioso di Castellammare del Golfo detenuto all'ergastolo, Vincenzo Bosco, operaio, Sebastiano Bussa, pregiudicato,Vincenzo Campo, procacciatore d'affari pregiudicato, Salvatore Giordano, imprenditore pregiudicato, Rosario Tommaso Leo, imprenditore agricolo pregiudicato, Salvatore Mercadante, allevatore, Nicolo' Pidone, dipendente stagionale del Corpo Forestale di Calatafimi, Diego Rugeri, pregiudicato, Giuseppe Sanfilippo, operaio pregiudicato, Michele Sottile, pregiudicato.
Gli inquirenti hanno spiegato che l'inchiesta nasce da un'attività d'indagine condotta dalla Squadra mobile in collaborazione con le Squadre di Polizia giudiziaria, "che ha perlustrato le dinamiche criminali e delittuosi verificatesi nel periodo d'interesse nel mandamento mafioso di Alcamo (famiglie di Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi)". Ha preso forma così l'operazione antimafia denominata “Crimiso” ha permesso agli inquirenti di ricostruire l'organigramma dei vertici di Cosa Nostra trapanese e non solo.
Si è potuto scoprire che tra la famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, indebolita dagli arresti degli anni precedenti, e la famiglia di Alcamo ultimamente non correva buon sangue ed il pericolo di una faida era palpabile nell'aria. Ad incrinare i rapporti sarebbe stato Diego Rugeri del clan Alcamo, che avrebbe operato delle estorsioni nel territorio di Castellammare, senza prima aver avuto il “permesso” di colui che si ritiene capo della cosca locale, tale Michele Sottile.
Regole che, se infrante, preannunciano duri scontri. A riportare la calma ci pensano Rosario Tommaso Leo e Bonura Antonino che insieme organizzano un summit in piena campagna tra i clan Alcamo, Castellammare, Calatafimi e Vita. Un incontro intercettato dagli inquirenti durante il quale i boss, hanno svelato involontariamente il funzionamento delle cosche nel territorio e raccontano del loro metodo (incendi, danni, richiesta del pizzo, ecc.) per imporre il pizzo. Tutta la discussione ruota intorno alle parole di Rosario Tommaso Leo, uomo vicino ai fedelissimi di Matteo Messina Denaro. Sarebbe stato lui il “commissario” capace di riportare con autorità la pace a Castellammare.
Ma non solo. È stato possibile appurare che l'attuale reggente della famiglia di Alcamo è sì, Antonino Bonura ma secondo gli inquirenti, dietro ogni decisione ci sarebbe sempre e comunque l'ergastolano Antonino Melodia.
Durante la conferenza di questa mattina, il procuratore aggiunto di Palermo, Teresa Principato ha spiegato che: "Cosa Nostra non perde mai il controllo del territorio, anche quando i capi sono in carcere. La mafia ha una grande capacità camaleontica". E non solo, dalle dichiarazioni del capo della Squadra mobile di Trapani, Giovanni Leuci, si evince che: “c'è una continua mediazione per colmare i dissidi interni e per far si che la “famiglia” operi in maniera compatta; c'è insomma, una continua ricerca dell'unione".

FOTOGALLERY Le foto degli arrestati nel blitz di Trapani

VIDEO Mafia a Trapani: le intercettazioni

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