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di AMDuemila
Palazzo Chigi spiega: "Nessun aumento sulla durata degli incarichi, ma possibili più rinnovi"

Cosa c'entra la proroga dello stato d'emergenza per il coronavirus fino al 15 ottobre con i servizi segreti? Apparentemente nulla, se non fosse che proprio all'interno del decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83 si interviene con una modifica della legge 124 del 2007 sui servizi segreti. Infatti il governo, con lo scopo di garantire “la piena continuità nella gestione operativa del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica”, ha stabilito che i vertici degli 007 italiani potranno ottenere più volte il rinnovo del loro incarico con una durata massima di quattro anni per il primo incarico più un massimo di quattro anni successivi.
A riportare la notizia per primo è stato il Corriere della Sera affermando che la modifica avrebbe comportato una aumento della durata dei vertici dei servizi segreti. All'ora di pranzo, però, proprio Palazzo Chigi (in foto) è intervenuto diffondendo una nota che chiarisce le novità introdotte: "A differenza di quanto erroneamente sostenuto nell’articolo del Corriere della Sera - precisa la presidenza del Consiglio - La nuova norma si limita a introdurre la possibilità che vi siano più provvedimenti successivi di rinnovo dell’incarico, anziché uno solo, senza alcuna modifica del limite massimo temporale di permanenza negli incarichi stessi”. La durata, prosegue la nota, “rimane quella fissata dalla legge 3 agosto 2007, n. 124, cioè di 4 anni per il primo incarico più un massimo di 4 anni successivi”.

Cosa cambia effettivamente
Guardando al contenuto della legge n. 124/2007 sul “Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto”, ovvero quella in cui veniva istituito il Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) cioè l’organo che si occupa di coordinare le attività dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) e dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna), è possibile notare una modifica sostanziale. Nel primo testo si specifica che “la direzione generale del Dis è affidata ad un dirigente di prima fascia o equiparato dell’amministrazione dello Stato, la cui nomina e revoca spettano in via esclusiva al presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Cisr. L’incarico ha comunque la durata massima di quattro anni ed è rinnovabile per una sola volta”. Nel nuovo decreto vengono sostituite le parole "per una sola volta” con la nuova dicitura: "Con successivi provvedimenti per una durata complessiva massima di ulteriori quattro anni".
Ciò significa che sia l'attuale direttore generale del Dis, Gennaro Vecchione, che i vertici delle due agenzie, occupati da Mario Parente (Aisi) e Gianni Caravelli (Aise), potranno ottenere più volte il rinnovo del loro incarico. Prima che la modifica diventi effettiva, però, il decreto deve essere convertito in legge.
La modifica sta già sollevando le rimostranze da parte degli ambienti politici di minoranza e, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, ulteriori polemiche sarebbero dovute al fatto che essa non è stata pienamente concordata con il Copasir, l’organo che esercita il controllo parlamentare sull’operato degli 007 italiani. Il quotidiano ha riportato che alcuni membri avrebbero sostenuto di non essere stati informati. E' un fatto noto che ad avere la delega politica sui servizi segreti è lo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, qualora il Copasir lo ritenesse necessario, dovrà fornire nuovi chiarimenti.

Foto © Imagoeconomica

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