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di AMDuemila
“Tutto questo è irreale. Devo essere sincera, non so più cosa pensare. Aspetto una risposta concreta, certa, su come sono andate le cose. Si deve fare luce: se Bonafede ha sbagliato, è giusto che ammetta le sue colpe”. E’ così che è intervenuta all’Adnkronos l’onorevole del M5s Piera Aiello, testimone di giustizia e componente della Commissione parlamentare Antimafia sulle dichiarazioni del consigliere togato del Csm Nino Di Matteo nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, riguardo la mancata nomina al Dap nel 2018. "Quello che ha detto Di Matteo è pesante, il nostro ministro ha cercato di spiegare... Vorrei sentire anche Di Matteo, ci conosciamo da anni, è persona cara. Voglio capire se c'è stato un fraintendimento" ha detto la deputata pentastellata, che poi ha sottolineato come “una cosa certa la so”, “il ministro sapeva da tempo dei malumori dei detenuti, prima di fare la proposta a Di Matteo. Poi su cosa è successo, sul perché di questo cambio di idea, aspetto ancora una risposta. Se ci sono stati errori ognuno deve assumersi le sue responsabilità. - ha proseguito - Questa cosa deve essere chiarita. Non starò lì a guardare, se si vuole mettere a tacere la cosa. Si deve fare luce anche a discapito di chiedere scusa e metterci la faccia. Se Bonafede ha sbagliato è giusto che ammetta le sue colpe".
La deputata ha, quindi, auspicato un chiarimento tra il ministro Bonafede e il pm antimafia: “E' giusto che parlino tra loro, io sono per il dialogo. Queste cose non devono succedere. L'antimafia, i magistrati, la politica devono camminare tutti a braccetto, non esiste uno scollamento come quello che si sta vedendo in questo momento. Non fa bene al popolo e a chi lotta contro la criminalità organizzata".
Riguardo alle invocazioni delle opposizioni che, dopo le dichiarazioni del magistrato siciliano, hanno chiesto le dimissioni del Guardasigilli, l’Aiello ha detto: "A quei livelli non possono esserci sbavature. Le dimissioni sono una cosa che deve valutare il ministro, se pensa di aver commesso un errore: queste sono valutazioni personali. Non penso che quello che ha detto Di Matteo sia stato 'acqua fresca' per lui...”.
Alla domanda se il Governo stia facendo abbastanza per la lotta alla mafia, la deputata ha risposto che “nessun governo si è occupato seriamente di antimafia. Anche i governi passati non ce li dimentichiamo. Non ci dimentichiamo che quando c'era Salvini al governo sono stati uccisi collaboratori di giustizia in località protette. Non giochiamo allo scaricabarile, posso dire in tutta tranquillità che testimoni e collaboratori di giustizia sono stati sempre maltrattati e si continua con questa storia. E' 30 anni che sto in questo sistema e ne è passata di acqua sotto i ponti. - ha continuato - Ma qui Bonafede non c'entra niente, questo compete al ministero dell'Interno. Ci sono ministri che non hanno fatto e che non fanno il loro dovere per queste persone cadute nell'oblio. Questa cosa l'ho vissuta sulla mia pelle".
In conclusione, Piera Aiello si è rivolta all’ex titolare del ministero dell’Interno, Matteo Salvini, che “non l'ho mai visto, quando parla di lotta alla mafia mi viene da ridere. Dove è stato per un anno? Non mi ha mai ricevuto, non ha mai letto tutti i documenti che gli ho mandato. Sono stata ignorata da quell'uomo. Quando la Lega parla di mafia non faccio altro che sorridere".

Foto © Imagoeconomica

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