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di Lorenzo Baldo
Il Pg chiede la conferma della condanna a 30 anni più ulteriori 3 per Francesco Mazzega

Al telefono Antonella Zuccolo è prostrata, ma soprattutto amareggiata. E’ slittata al 29 novembre la decisione della Corte di Assise d'Appello di Trieste che sta giudicando l’assassino - reo confesso - di sua figlia Nadia. Il 38enne Francesco Mazzega, condannato in primo grado a 30 anni (in abbreviato) è agli arresti domiciliari, a casa dei genitori. Proprio ieri sera al Tg2 Antonella aveva lanciato nuovamente il suo messaggio: “Non si sconta una pena stando ai domiciliari, forse i nostri sono arresti domiciliari, forse la nostra casa, quando arriviamo dopo il lavoro, è un carcere. Quest’uomo ha tolto la vita a una ragazza di 21 anni e deve pagare per quello che ha commesso”. A sua figlia Nadia, Antonella ha promesso che verrà fatta giustizia. Ma ancora una volta bisogna aspettare. Nella giornata di ieri il fratello di Nadia, Paolo, sulla sua pagina facebook, aveva pubblicato un post: “Siamo tutti uniti e in attesa di vedere come finirà l'udienza di domani a Trieste, nel frattempo si ringrazia quanti ancora ci seguono e sostengono affinché si possa mettere fine a questo continuo strazio che ci anima il presente. Ci auguriamo che la Giustizia ci omaggi con una sentenza giusta e ponderata”. Anche per questo giovane ragazzo la speranza è stata per il momento disillusa.
In aula il sostituto procuratore generale di Trieste ha chiesto la conferma della condanna a 30 anni con l’aggiunta di ulteriori 3 anni. Richiesta a cui si sono associati il legale della famiglia Orlando (che nella sua arringa ha letto tra l’altro uno stralcio di una lettera aperta dei familiari di Nadia), e le parti civili.
La difesa dell’imputato ha invece chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche e l'esclusione dell’aggravante per futili motivi, così da riqualificare l'omicidio volontario in preterintenzionale, improntando l'ipotesi di un vizio parziale di mente al momento del soffocamento della giovane vittima. Visto il protrarsi delle arringhe difensive la Corte ha deciso quindi il rinvio al prossimo 29 novembre per le ultime repliche, dopodiché verrà emessa la sentenza.
Cinque giorni fa nella centralissima piazza Plebiscito di Dignano (Ud) è stata inaugurata la “Panchina rossa”. L’iniziativa, fortemente voluta dall’amministrazione comunale (che si è costituita parte civile nel processo assieme alla Regione), è stata definita dall’assessore alla Sanità e Assistenza sociale, Sandra Bisaro, un “ulteriore tassello nell’ambito di un progetto più ampio dedicato alla prevenzione della violenza di genere”. Quella panchina rossa rappresenta simbolicamente “il posto occupato da una donna portata via dalla violenza”, in memoria di Nadia e di tutte le donne uccise in questi anni.
Il prossimo 13 novembre al Teatro Nuovo Giovanni da Udine cinque cori si esibiranno in una serata di beneficenza a favore delle donne operate al seno. Ospite speciale, l'attrice Annalisa Insardà che reciterà uno struggente monologo sul femminicidio: per Nadia Orlando, e perché non vi siano mai più vittime della violenza di genere.

Foto © Imagoeconomica

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