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Sventata sul nascere guerra tra clan
di AMDuemila
I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Foggia, con il supporto dei Reparti specializzati dell'Arma, su delega della Procura della Direzione distrettuale antimafia di Bari, hanno eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare (12 in carcere e 3 ai domiciliari) nei confronti di soggetti ritenuti membri di gruppi criminali che hanno riacceso una violenta faida a Vieste, in provincia di Foggia. L’operazione denominata “Neve di marzo” ha sventato sul nascere l'ennesima guerra tra i clan della criminalità organizzata e in particolare tra i due gruppi nati dalla scissione dell'organizzazione un tempo capeggiata da Angelo Notarangelo, detto 'Cintaridd', ucciso il 25 gennaio del 2015. Scontri a fuoco finalizzati a controllare il traffico di droga e il racket delle estorsioni e per farlo non avrebbero esitato a usare armi, innescando conflitti a fuoco, per "avvantaggiare la compagine mafiosa", hanno spiegato gli inquirenti. In una delle intercettazioni captate dagli inquirenti della Dda di Bari si evince chiaramente lo stampo violento che caratterizza il sodalizio criminale: “Se questo sta in giro lo uccido col martello in mezzo alla strada che poi mi devo mangiare il cuore. Gli devo zappare in testa, gli devo tagliare le mani. Lo uccido, poi dobbiamo giocare a pallone con la testa sua". Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi (anche da guerra). Nel corso dell’operazione sono finiti in manette anche Michele Notarangelo e Michele Pinto, due pregiudicati ritenuti coinvolti nel tentato omicidio del pregiudicato 34enne Giovanni Cristalli, avvenuto a Vieste il 14 ottobre scorso. In quell'occasione i killer fecero fuoco vicino alla villa comunale esplodendo 7 colpi di una pistola calibro 9, uno dei quali ferì Cristalli. L'agguato, hanno ricostruito gli inquirenti, "rappresenta la ripresa delle attività cruente" ha detto il procuratore Giuseppe Volpe, nell'ambito della guerra tra i gruppi criminali Raduano e Perna per il controllo delle attività illecite nella città garganica che negli ultimi 3 anni ha visto succedersi 14 agguati tra omicidi e tentati omicidi, dopo il vuoto di potere lasciato dalla morte del boss Angelo Notarangelo. "Per la prima volta - ha detto Volpe - la persona che accompagnava la vittima ha collaborato con gli inquirenti. La realtà garganica è tale che è quasi impossibile ottenere dichiarazioni accusatorie. Speriamo che sia il segno di un mutamento dei tempi e che le indagini e le risposte che le istituzioni danno ai fenomeni criminali indicano sempre più persone a collaborare con gli inquirenti". Nel corso del blitz, i Carabinieri hanno anche rinvenuto droga ed una molotov. Alla identificazione degli autori dell'agguato, gli investigatori sono giunti grazie al monitoraggio, con videoriprese e intercettazioni, che era in corso da tempo nell'ambito di altre indagini sulla mafia garganica.

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