di AMDuemila
Ammessa dal Gup anche richiesta di Casamassima
Il gup di Roma, Antonella Minunni, ha ammesso come parti civili l'Arma dei carabinieri, la presidenza del Consiglio dei ministri e i ministeri della Difesa e dell'Interno nel procedimento che vede imputati otto militari dell'Arma accusati di avere messo in atto falsi e depistaggi per sviare le indagini sulla morte del giovane Stefano Cucchi, avvenuta nell'ottobre del 2009 a Roma a sei giorni dal suo arresto.
Oggi si è tenuta l'udienza preliminare in cui il pm di Roma, Giovanni Musarò, ha ribadito le richieste di processo per gli imputati, il generale Alessandro Casarsa, all'epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma; il colonnello Lorenzo Sabatino, ex capo del nucleo operativo di Roma; Francesco Cavallo, all'epoca tenente colonnello capoufficio del comando del Gruppo Roma; Luciano Soligo, già comandante della Compagnia Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, ex comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, all'epoca in servizio a Tor Sapienza; Tiziano Testarmata, gia' comandante della quarta sezione del Nucleo investigativo e il carabiniere Luca De Cianni. I reati contestati, a seconda delle posizioni, sono falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia.
"Si tratta di un depistaggio a 360 gradi - ha detto Musarò nella sua requisitoria - cominciato il 30 ottobre di dieci anni fa quando, mentre ancora la Procura doveva nominare i medici legali, il Comando gruppo di Roma, all'epoca guidata dall'allora colonnello Alessandro Casarsa, aveva stabilito una sua verità e cioè che Cucchi era morto a causa delle sue condizioni di salute e non per quello che abbiamo scoperto in epoca successive".
Ovviamente il riferimento è anche alle percosse subite da Cucchi nella caserma Casilina dopo il suo arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Il giudice ha anche ammesso la costituzione di parte civile per i familiari di Cucchi, per il carabiniere Riccardo Casamassima, il militare grazie alle cui dichiarazioni p stato possibile riaprire le indagini sulla morte del geometra 31enne, per l'associazione Cittadinanzattiva e per tre agenti della polizia penitenziaria. Diversamente è stato escluso il Sindacato dei Militari in quanto all'epoca dei fatti non esisteva.
Foto © Imagoeconomica
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