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di AMDuemila
Francesco Basentini in Commissione parlamentare antimafia: “Si vuole ridisegnare la parte relativa alla custodia"

Si sta ultimando una circolare che ricomprenda la nuova gestione dei circuiti penitenziari. Ad annunciarlo è il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Francesco Basentini (in foto), il quale ieri in Commissione parlamentare antimafia, ha spiegato: “Si vuole ridisegnare la parte relativa alla custodia; fermo restando l'esistenza dei circuiti, si vuole organizzare un nuovo sistema gestionale perchè abbiamo problemi e la tenuta della sicurezza è un obiettivo imprescindibile”.
Sempre sulle linee generali del trattamento penitenziario e dei rapporti tra regimi dell'esecuzione penale e criminalità organizzata discusso in aula in Commissione, Basentini, rispondendo alle domande dei parlamentari, ha riportato qualche numero relativo agli affiliati alle organizzazioni mafiose che si trovano in regime di 41 bis. 259, afferma Basentini, sono i detenuti facenti parte ai gruppi criminali aderenti alla camorra (5 sono le donne); il dato è maggiore rispetto agli appartamenti a Cosa nostra, che conta 207 uomini e una donna, e anche alla 'ndrangheta con 198 uomini e tre donne per 201 persone in totale. "Non c’è ovviamente una differenziazione nella applicazione al 41 bis le differenze numeriche sono dovute a diverse consistenze numeriche, la camorra è più facile produttrice di soggetti criminali a livello numerico, purtroppo", ha affermato il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Infine, Basentini ha evidenziato che sono state fatte diverse integrazioni al contenuto della circolare sul 41 bis anche prendendo spunto dalle novità giurisprudenziali: “è stato fatto un aggiornamento di quella circolare".
Immediata la risposta di Stefano Anastasia, presidente della conferenza dei garanti territoriali delle persone private della libertà. "Si tratta di una proposta ingiustificata che, se approvata, limiterebbe ingiustificatamente la garanzia dei diritti delle persone sottoposte al regime di massima sicurezza che, proprio perchè sottoposte a un regime di massima sicurezza, hanno bisogno del massimo di attenzioni, come lo stesso Garante nazionale ha voluto testimoniare con l’adozione di un recente rapporto ad hoc”. "I garanti regionali e locali - ha aggiunto Anastasia - esercitano le loro funzioni come organi di prossimità del Garante nazionale e per le attribuzioni che sono proprie degli enti che li nominano anche nelle sezioni di 41bis, come, nel caso delle regioni, in materia sanitaria, e dunque tutelano diritti fondamentali che non possono essere compressi neanche in 41bis, come ci ha ricordato anche la Corte europea dei diritti umani".

Le innovazioni
In Commissione parlamentare antimafia, il numero uno del Dap ha parlato anche di innovazioni che verranno poste in essere a breve all’interno delle patrie galere. E' prevista, ad esempio, “e abbiamo ultimato, l'installazione di computer che permetteranno video colloqui con Skype in aggiunta a quelli ordinari per rendere più agevole l'affettività dei detenuti e consentire il mantenimento dei rapporti familiari". Basentini, infine, si è soffermato sul tema sempre di attualità relativo al sovraffollamento delle carceri e quindi alla necessità di utilizzo di nuove e adeguate strutture. "L'edilizia carceraria è uno degli obiettivi principali dell'attività di governo e del DAP che si è finora concretizzata nell'individuazione di tre ex caserme militari che verranno adibite a nuove strutture carcerarie". Si tratta delle ex caserme di "Casal Monferrato, di Bagnoli e di Bari - ha continuato - un'altra, eventualmente, riusciremo ad acquisirla a Grosseto".

Foto © Imagoeconomica

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