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di AMDuemila
La conferenza stampa del presidente del Consiglio oggi a Palazzo Chigi

"Se non ci sono le condizioni rimetterò il mandato". E' questo il forte messaggio che ha lanciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso dell'attesissima conferenza stampa a Palazzo Chigi, ai due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, da cui "attendo una risposta rapida". Nel fare un bilancio a un anno dall'insediamento del nuovo governo gialloverde, Conte ha spiegato che "non mi presterò a vivacchiare o a galleggiare" per "restare a Palazzo Chigi". "Chiedo a entrambi le forze politiche e ai rispettivi leader di dirci - ha continuato - se hanno obiettivo di proseguire nello spirito del contratto o se preferiscono riconsiderare questa posizione". Pur non indicando una deadline, il premier ha lasciato intendere che i tempi sono strettissimi: "il Paese non può attendere".
Per il presidente del Consiglio "bisogna recuperare lo spirito di coesione" del primo anno "per andare avanti", altrimenti diventa "difficile operare". "Leale collaborazione vuol dire che se il ministro dell'Economia e il presidente del consiglio - ha continuato - dialogano con l'Ue per evitare una procedura d'infrazione che ci farebbe molto male, le forze politiche non intervengono ad alterare quel dialogo riducendo quella trattativa a terreno di provocazione...".
Inoltre, Conte ha detto che "sarà il governo del cambiamento fino all'ultimo giorno. Non posso essere certo della durata, non dipende solo da me, ma fino all'ultimo sarà un governo del cambiamento". Per questo "le polemiche sterili sottraggono energie preziose e distolgono dagli obiettivi di governo". Bisogna "uscire dagli schemi delle campagne elettorali e dei proclami a mezzo stampa". Il motto, scandisce, è "sobri nelle parole e operosi nelle azioni".
E ancora, il presidente del Consiglio ha ricordato "le parole declamate" nel giorno del giuramento alla presidenza del governo: "Non ho mai giurato altra fedeltà al di fuori di questa, è stata e sempre sarà il faro della mia azione di presidente". "Ho sempre ritenuto che il contratto fosse un elemento di forza del governo - ha sottolineato - è la modalità più lineare e trasparente per dar vita a un governo tra due distinte forze politiche con contenuti programmatici diversi e contesti valoriali distinti".
Poi ha dettato l'agenda: "Dobbiamo lavorare a una legge sul conflitto d'interessi, una legge che il Paese aspetta da decenni, dobbiamo contrastare questo virus epidemico che incancrenisce". Quanto alle voci di un rimpasto che si sono rincorse nei giorni scorsi, rispondendo ai cronisti, Conte ha tagliato corto: "Sul mio tavolo al momento non è pervenuta nessuna richiesta".
Il premier si è lasciato infine andare a una battuta. Quando i giornalisti gli chiedono dell'ipotesi di una 'lista Conte' in caso di caduta del governo, lui ha scherzato: "Se ancora è libero" il posto "sarei disposto ad allenare la Roma". Nel concludere la conferenza stampa, Conte ha detto che "non mi è mai stata chiesta nessuna attestazione di fedeltà dal M5S, non sono mai stato iscritto al movimento, sono indipendente".

Foto © Imagoeconomica

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