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di AMDuemila
Non ammesso l’emendamento per salvare l’emittente

Rischia seriamente di chiudere i battenti Radio Radicale che da oggi non gode più della convenzione con il ministero dello Sviluppo economico, che la maggioranza di Governo, in primis il Movimento 5 Stelle, ha deciso di non rinnovare giudicando eccessivi i 14 milioni di euro l’anno concessi all’emittente. In Parlamento, infatti, sono state ritenute inammissibili tutte le proposte di proroga, a partire dall’emendamento della Lega firmato da Massimiliano Capitanio per consentire un’estensione di sei mesi con una copertura di 3,5 milioni. L’emendamento è compreso nel terzo delle proposte di modifica al decreto Crescita che non hanno passato il vaglio dell’ammissibilità nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.
Ora i gruppi avevano tempo fino alle 14.15 per presentare i ricorsi. Poi si dovrà passare a segnalare non più di 500 emendamenti, come deciso dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, per iniziare a votare a partire dal 28 maggio.
La maggioranza dichiara inammissibili tutti gli emendamenti - compreso quello della Lega - per salvare Radio Radicale, faremo ricorso - ha annunciato su Twitter il deputato del Pd Filippo Sensi - A che gioco stanno giocando sulla pelle di lavoratori e diritto all’informazione? Si prendono una responsabilità gravissima”.
Il deputato del Pd Roberto Giachetti, ricoverato in ospedale proprio per lo sciopero della sete e della fame contro il mancato rinnovo della convenzione, parla in collegamento telefonico con la sala stampa di Montecitorio: "Rimane la speranza per i ricorsi che portino a un dibattito parlamentare la prossima settimana - ha detto - e alla proroga della convenzione". C'è anche il direttore di Radio Radicale Alessio Falconio. Ha già annunciato che, senza una proroga, da giugno gli stipendi non potranno essere pagati.
La Lega e Fratelli d’Italia hanno annunciato comunque di voler presentare ricorso, per fare ancora un ultimo tentativo. L’esito dei ricorsi nelle commissioni Bilancio e Finanza delle Camera si saprà in serata.
Un rebus anche politico, quello di Radio radicale. La Lega ha più volte detto di voler salvare l'emittente, perfino il vicepremier Luigi Di Maio ha aperto qualche spiraglio ("Troveremo una soluzione", aveva detto il 29 aprile, nonostante il muro alzato dal sottosegretario all'editoria Vito Crimi). Al momento, però, l'unica certezza è che la convenzione è scaduta.

Foto © Imagoeconomica

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