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20180512 studenti assemblea fuori liceo classico fermoda cronachefermane.it
Lettera aperta di un gruppo che in questi anni ha lavorato nel Tavolo della Legalità: "Un incontro con i giornalisti di Antimafia Duemila non avrebbe potuto che offrire ai giovani element di maggiore conoscenza"

Carlo Bronzi, Giuseppe Buondonno, Marianna Cinti, Luciana Luciani, Marzia Malloni, Alessandra Mancini, Lucia Marcaccio, Susy Marziali, Piero Mennò, Ombretta Morganti, Anna Petrozzi, Luisella Pieroni, Renata Romagnoli, Massimo Rossi, Francesco Sandroni
e Alessandro Volponi: sono un gruppo di insegnanti e cittadini che, come scrivono in una lettera aperta, “in questi anni hanno lavorato, nel Tavolo della Legalità, sulle tematiche della lotta contro tutte le mafie, contro ogni omertà e connivenza - anche di parte delle Istituzioni - verso i fenomeni mafiosi”.
Insieme hanno voluto rivolgere un plauso, oltre che una manifestazione di solidarietà, agli studenti del Liceo Classico “Annibal Caro” di Fermo (Leggiqui) “per il loro impegno e per la volontà di discutere - con interlocutori seri, documentati e rigorosi, come i giornalisti di Antimafia Duemila - la brutta vicenda della trattativa Stato-mafia; una pagina che è (lo vogliamo ricordare) già oggetto di una sentenza di I grado del Tribunale di Palermo”.
“Siamo convinti - proseguono i firmatari della lettera - che le intenzioni del dirigente scolastico di quel Liceo (nel negare l’autorizzazione allo svolgimento dell’incontro e nel rinviarlo al prossimo anno), siano state finalizzate ad una corretta informazione e formazione dei ragazzi e non mosse da intenti censori; tuttavia ci permettiamo di considerarla una scelta sbagliata, che di fatto ha prodotto una censura e ha manifestato una sfiducia nei confronti della capacità di giudizio degli studenti e nella professionalità di giornalisti che mai, nelle tante iniziative realizzate col Tavolo, nelle scuole, hanno mostrato alcuna forma di approssimazione o strumentalità, ma solo una rigorosa attività di informazione e stimolo critico, di divulgazione dei valori costituzionali.
D’altra parte, ci preme rilevare che qualunque giovane, in una società aperta come la nostra, è costantemente investito da informazioni di ogni natura, in televisione, sui giornali e sui social media; e sulla trattativa in questione, da molti anni piovono fiumi di notizie e commenti. Pertanto, un incontro con i giornalisti di AntimafiaDuemila (che non sono “una parte”, ma un organo di informazione) non avrebbe potuto che offrire ai giovani elementi di maggiore conoscenza.
Nessuno vuole drammatizzare l’accaduto, e apprezziamo la decisione di svolgere comunque, nel prossimo anno scolastico, tale incontro con ulteriori interlocutori. Vogliamo solo aggiungere che, nella lotta alla Mafia, sul versante della giustizia non ci sono “parti”, né possibili posizioni “terze”; nel processo in questione, in particolare, l’unica posizione terza (sui reati oggetto di indagine) è quella del Tribunale competente (che si è già espresso) e, poi, dei successivi organi giudicanti; e che la Procura di Palermo rappresenta lo Stato, che agisce giudiziariamente verso chi non lo ha servito con onore e verso chi ne mina le radici ed i valori di legalità democratica”.
In conclusione, il gruppo ribadisce agli studenti vicinanza ed apprezzamento, “oltre all’augurio di continuare ad essere interessati, consapevoli ed attivi sul piano sociale e civile e ad avere fiducia (che non è mai acritica) nei confronti di tutte le Istituzioni repubblicane”.

Tratto da: cronachefermane.it

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