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raimondi bennardo mercatinoIl ceramista vittima di usura denuncia l'immobilismo delle istituzioni
di AMDuemila
Bennardo Mario Raimondi, ceramista palermitano, con oltre quarant'anni di esperienza, ora riesce a vendere i suoi manufatti solo difronte alle Chiese. Dopo essere caduto vittima degli strozzini ed aver perso l'azienda ha deciso di denunciare tutto alla magistratura e forze dell'ordine ma molti concittadini e parenti da quel momento gli hanno voltato le spalle creando il vuoto attorno a lui ed alla sua famiglia.
Fino ad ora sono sopravvissuto grazie ai vari parroci che mi hanno aiutato e soprattutto grazie alle persone comuni di tutta Italia che con qualche offerta o aiuto mi hanno dato la possibilità di sopravvivere”. L'artigiano ha subito diverse operazioni per il suo stato di salute critico ed al momento vive con la moglie e i figli grazie principalmente alla minima pensione del padre ma costantemente è costretto a chiedere l'elemosina di fronte alle chiese. Più volte Bennardo ha cercato di rilanciarsi offrendo gratuitamente la sua esperienza nelle scuole per attività e laboratori manuali e per portare la sua testimonianza di vittima di usura. Spesso però ha trovato le porte chiuse: “Ho mandato proposte alle scuole ed alle associazioni antiracket ma non ho ricevuto alcuna risposta, io chiedo solo di poter esporre poi il materiale così che se qualche ragazzo vuole comprare qualcosa lo può fare” ha spiegato l'artigiano. In passato è anche stato ricevuto dalla Boldrini che, oltre a commissionargli un presepe, gli ha consegnato una medaglia al valore per le sue denunce. La situazione di Raimondi però non è cambiata. “E' possibile che le istituzioni siano assenti totalmente? - si è chiesto Bennardo - Ho ricevuto moltissime promesse ma poi sono sempre cadute nel vuoto”. Anche ai mass media nazionali, sembra interessare poco la storia del ceramista, testimone, come molti altri in Italia ormai, di un degrado sociale e culturale sotto gli occhi di tutti. “E' un paradosso che un artigiano debba continuare a sopravvivere elemosinando davanti chiese”. Bennardo, anche se a volte cede alla rassegnazione cerca di non perdersi d'animo e continua a cercare di risollevarsi, “Ora mi sono messo in contatto con una vittima del racket che sta cercando di fare un'associazione per cercare di creare una rete visto che le istituzioni non ci aiutano, speriamo di riuscire”. Intanto da qualche mese è stata aperta una raccolta fondi per provare ad aiutare il ceramista a ricominciare attraverso la sua arte, apprezzata in molte fiere a cui negli anni è riuscito a partecipare. “Il problema è che per partecipare alle fiere ho bisogno di un piccolo capitale da investire, almeno per il viaggio e per portarmi tutto il materiale, perchè sono uno dei pochi ceramisti che ancora lavorano dal vivo alle fiere per far vedere come si fa”.

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