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smoke 1di Francesco Ferrigno
Il cosiddetto cobret è eroina allo stato grezzo, meno raffinata e quindi più economica, che ha invaso negli ultimi anni diverse zone di Napoli e Caserta. È fumato di solito con una cannuccia e la sua combustione genera fumi simili alle spire di un serpente. Una forma che ha ispirato non solo il nome stesso della droga pesante ma anche il nome dell’operazione delle fiamme gialle Smoke Snake, scattata questa mattina, che ha decapitato piazze di spaccio e canali di approvvigionamento. Oltre 100 finanzieri di Marcianise e di Caserta, insieme alle unità cinofile, hanno eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia emessa dal gip di Napoli nei confronti di 26 persone accusate di far parte di un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico internazionale di eroina, cocaina e marijuana allo scopo di rifornire numerose piazze di spaccio delle province di Napoli e Caserta.

Tutto è cominciato nel luglio del 2016 quando il titolare di un negozio di autoricambi di Capodrise, in provincia di Caserta, è stato trovato in possesso di oltre 250 dosi di cobret. I finanzieri hanno capito che in realtà quello che sembra un tranquillo autoricambi è in realtà una base logistica di un gruppo criminale per lo spaccio di eroina. Un gruppo composto da 4 persone che riforniva le piazze di Capodrise, Marcianise, Macerata Campania e Portico di Casera. Finanza e Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli hanno proceduto a ritroso, individuando la provenienza della droga. Il cobret raggiungeva l’autoricambi grazie ad altri soggetti della provincia di Napoli che trasportavano la sostanza in auto con il sistema della staffetta, ovvero facendo precedere l’autovettura con a bordo il carico da altri veicolo condotti da complici.

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Il cobret proveniva dalla zona compresa tra Casandrino, Grumo Nevano, Melito di Napoli ed Acerra dove operava una rete di trafficanti. Un vero e proprio cartello composto da 4 grossisti che mettevano insieme i capitali, importavano eroina dall’estero e poi dividevano le quantità da distribuire sul territorio per mezzo delle proprie squadre di spacciatori al dettaglio. Al servizio dell’organizzazione c’erano anche intermediari e corrieri sempre pronti ad entrare in azione. Ma da chi si rifornivano gli italiani? L’Antimafia ha scoperto che il cartello si rivolgeva a soggetti albanesi per qualsiasi tipo di droga richiesto ma specializzati nel cobret. Si trattava di un collaudato sistema di approvvigionamento che garantiva un flusso continuo di droga proveniente dalla Turchia e dall’Olanda ma fatta entrare in Italia sempre attraverso l’Albania.

Ad indagine in corso è nata una collaborazione tra guardia di finanza, Dda, Procura di Tirana, Polizia Albanese di Bari, Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa) e Servizio di cooperazione internazionale di polizia del Dipartimento di pubblica sicurezza di Roma. A quel punto il mosaico era pressoché completo. Le forze dell’ordine hanno cominciato a tenere sotto stretta sorveglianza i luoghi chiave del narcotraffico con ottimi risultati.

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Ad agosto 2016, presso il porto di Brindisi sono stati sequestrati 38 kg di marijuana occultati all’interno delle intercapedini della carrozzeria e nel serbatoio di un camper appena sbarcato da una nave proveniente dalla Grecia. A dicembre 2016, è stata intercettata sull’autostrada in direzione Napoli un’auto appena sbarcata nel porto di Brindisi. Sequestrati 5,2 kg di eroina trasportati in 15 involucri occultati nella parte cava del telaio dell’autoveicolo. A gennaio 2017, presso il porto di Bari, è stata fermata una donna italiana in stato di gravidanza, appena sbarcata da una nave proveniente da Durazzo, che occultava 2 involucri di eroina all’interno di una panciera premaman. Sempre a gennaio 2017, presso la stazione ferroviaria di Caserta, è stato fermato un corriere ovulatore italiano atterrato in mattinata presso l’aeroporto di Bari e proveniente dall’Albania. Rinvenuti 38 ovuli di eroina, del peso complessivo di circa mezzo chilo, individuati a seguito di esame medico condotto presso il locale pronto soccorso. A marzo 2017 è sequestrato oltre 1 kg di eroina trovato in uno zainetto di un corriere albanese appena sbarcato a Bari.

Questa mattina, infine, con l’operazione Smoke Snake, sono finite in manette 26 persone, tra cui 19 italiane e 7 albanesi. La Dda ha disposto d’urgenza anche il sequestro di tutti i beni degli indagati: 65 rapporti finanziari, 1 appartamento e 1 cantina a Casandrino, 2 ditte di autotrasporto a Napoli e Mugnano, 1 internet point ad Acerra, 2 panifici a Casandrino e Grumo Nevado, una Fiat 500 XL. Il valore complessivo è stato quantificato in oltre mezzo milione di euro.

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