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voto di scambio 610Inchiesta coordinata dalla procura Catania, altre 5 persone ai domiciliari
di AMDuemila
I Finanzieri di Catania, dopo un'indagine coordinata dalla Procura etnea, stanno eseguendo sei misure di arresti domiciliari per scambio elettorale politico-mafioso in relazione alle elezioni amministrative del 2016 del comune di Vittoria (Ragusa). 
La notizia di un'inchiesta sulle amministrative del 2016 a Vittoria, con nove indagati, si diffuse a giugno dello scorso anno, a pochi giorni dal voto. Il fascicolo era stato aperto dall'allora procuratore aggiunto di Catania, Amedeo Bertone, oggi procuratore a Caltanissetta, e dal sostituto della Dda etnea Valentina Sincero, che avevano delegato le indagini alla guardia di finanza. Furono le perquisizioni eseguite dalle Fiamme gialle nei comitati elettorali di alcuni candidati del Pd a fare emergere la notizia. Il fascicolo, di cui è titolare il procuratore Carmelo Zuccaro, scaturì dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, Biagio Gravina e Rosario Avila. L'ex sindaco Giuseppe Nicosia (Pd) commentò l'indagine parlando di "infondata accusa infamante" e di "macchina del fango”. Ad essere eletto sindaco è stato Giovanni Moscato, 40 anni, avvocato, che ha fatto segnare una svolta storica a Vittoria: dopo 70 anni, il Comune non è più retto da un esponente della sinistra come lo era stato dal 1946 al 2016. Il nuovo sindaco, a capo di una coalizione di liste civiche, è un esponente del centrodestra ed è tra gli indagati dell'inchiesta Exit poll. 
Le sei ordinanze di custodia agli arresti domiciliari riguardano l'ex sindaco di Vittoria per due mandati, Giuseppe Nicosia, 54 anni, del fratello dell'ex sindaco, Fabio, 51 anni, attuale consigliere comunale, Giombattista Puccio, 57 anni, detto "Titta u ballerinu", mafioso della Stidda, Venerando Lauretta, 48 anni, condannato per mafia, Raffaele Di Pietro, 55 anni, e Raffaele Giunta, 55 anni, che avrebbero svolto un ruolo di intermediazione attiva nell'accordo criminale stretto tra politica e mafia.
La Procura ha sottolineato che non è stata chiesta alcuna misura cautelare nei confronti di Moscato perché il reato ipotizzato non la prevede. Secondo l'accusa, sarebbero stati i fratelli Giuseppe e Fabio Nicosia a fare convergere nel turno di ballottaggio i voti su Moscato candidato per il centrodestra, eletto sindaco nel giugno 2016. In cambio, stando all'ipotesi accusatoria, Moscato avrebbe portato avanti la stabilizzazione di 60 dipendenti della ditta che si occupa dello smaltimento dei rifiuti.
Tra gli indagati anche Nadia Fiorellini, 55 anni, ex assessore al Comune di Vittoria, che è stata raggiunta da un provvedimento di sospensione dai pubblici uffici. E' accusata di falso ideologico in atto pubblico perché nella sua qualità di pubblico ufficiale avrebbe falsamente autenticato come apposte in sua presenza numerose firme per la presentazione delle lista elettorale 'Nuove idee' in cui era candidato Fabio Nicosia, firme che di fatto erano state invece apposte da Di Pietro e Giunta.
Secondo le indagini i fratelli Nicosia, Giuseppe e Fabio, avrebbero ricevuto il sostegno elettorale della Stidda sia nelle amministrative del 2006 e 2011, sia nelle regionali e nazionali del 2008 e 2012. Gli investigatori hanno sottolineato che un contributo notevole alle indagini è stato fornito dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia che avrebbero rivelato l'intreccio affaristico-politico-mafioso che a Vittoria avrebbe condizionato e orientato le scelte elettorali anche prima delle elezioni amministrative del 2016. Il convogliamento dei voti, secondo quanto accertato, sarebbe stato ripagato dal sindaco Giuseppe Nicosia con l'assegnazione di appalti e posti di lavoro I Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania hanno accertato contatti tra i Nicosia ed esponenti di vertice della Stidda. Si inserisce in questo quadro la strategia politica dei due fratelli che sarebbe stata orientata a mantenere e consolidare il peso e l'autorevolezza conquistati nel corso dell'ultimo decennio nelle decisioni del governo locale. Secondo quanto accertato, dicono gli investigatori, ''il collaudato sistema clientelare si reggeva inoltre anche sui voti degli operatori ecologici: nelle ultime elezioni il sindaco uscente Giuseppe Nicosia avrebbe assicurato l'assunzione di 60 dipendenti dalla società subentrante nella gestione dei rifiuti a Vittoria''.
"Abbiamo potuto registrare che nel corso delle elezioni del 2016 vi sono stati fortissimi condizionamenti da parte di gruppi mafiosi della stidda. Tutto parte da collaboratori di giustizia che ci parlano di condizionamenti nelle elezioni amministrative, politiche e regionali che risalgono al 2016. Sostanzialmente già dal 2006 si era aperta un'autostrada, un percorso molto agevole molto pervio, nel quale politici senza scrupoli e mafiosi concordavano tra di loro vantaggi” ha affermato il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. "E purtroppo indirettamente - ha continuato - in queste cose vengono coinvolti anche comuni cittadini che sono soltanto alla ricerca della stabilizzazione del proprio posto di lavoro: un meccanismo pervasivo che inquina la società civile". "Sono dei politici - ha detto ancora Zuccaro - che cercano il vantaggio, l'accordo dei mafiosi perché la mafia con il suo potere di intimidazione garantisce che l'accordo verrò rispettato. A sua volta gli imprenditori mafiosi ne traggono un vantaggio immediato". Quindi ha concluso: "Nei confronti delle persone che non sono colpite da ordinanza manca il vaglio del giudice. E' fondamentale perché vi sia da parte nostra una esternazione ed una puntualizzazione di quelle che sono le condotte illecite. Qui abbiamo delle ipotesi accusatorie su cui non ci possiamo soffermare e ci sono altri indagati di cui non vogliamo parlare”.

Fonte ANSA

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