Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

palazzolo salvo c paolo bassanidi AMDuemila
“Palazzolo (Salvo, cronista di Repubblica-Palermo, ndr) aspetta e spera, tu e tutta la procura di Palermo che ti foraggia gli scoop prima che le cose accadono. E poi. Io non lancio tesi, io a differenza tua parlo per cose di cui sono certo e non come scrivi tu di ciò che i registi ti imboccano”. Così Antonio Ciaravello, marito di Maria Concetta Riina, si è scagliato tramite il social network di Facebook contro “gente di legge e giornalisti accaniti contro di noi”. Un attacco grave contro un collega che nei giorni scorsi non ha fatto altro che il proprio mestiere di cronista scrivendo un articolo sul sequestro dei conti correnti dei Riina ordinato dalla procura della repubblica di Palermo.
Ed è sui sequestri di beni che i carabinieri hanno effettuato lo scorso 19 luglio che prosegue nel commento: “Avete sequestrato con ingiusta violenza la mia azienda, ma non potrete mai sequestrare il mio Sapere ed il mio Mestiere, e per questo risorgerò presto dalle mie ceneri come l'Araba Fenice più Grande e più Forte di prima - conclude Ciavarello - Per il resto arriverà il giudizio di Dio anche per voi che avete permesso ed autorizzato violenza verso gente innocente, per voi che avete eseguito e per voi che state ripetendo a pappagallo quello che la regia vi ha scritto. Quel che avete fatto lo riceverete da Dio moltiplicato 9 volte, voi ed i vostri figli fino alla settima generazione. Gloria a Dio! Comunque la ditta sta ancora lavorando fino ad oggi, non e' più mia ma i miei ragazzi sono a lavoro... Vi voglio Bene Ragazzi”.
E’ la seconda volta che un familiare del boss corleonese attacca via Facebook Palazzolo. Qualche settimana fa, infatti, era stata la figlia più piccola del boss, Lucia, ad attaccare perché il giornalista di La Repubblica aveva scritto che i familiari di “Totò U curtu” si erano dichiarati “nullatenenti” e Lucia aveva chiesto al Comune il bonus bebè.
Immediatamente Odg, Assostampa e Unci hanno espresso la propria solidarietà a Palazzolo.
“I giornalisti scrivono senza essere "imboccati" da alcuno, per cui il genero del boss Totò Riina può stare tranquillo perché sia il collega Salvo Palazzolo, professionista serio e competente, sia gli altri colleghi che seguono la cronaca a Palermo dimostrano ogni giorno capacità professionali indiscutibili” hanno detto i vertici di Assostampa Sicilia, di Assostampa Palermo, sindacato unitario dei giornalisti, e dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia. Poi hanno aggiunto: “Non ci intimidiscono certi messaggi che francamente non sappiamo come interpretare, ci auguriamo soltanto che possano essere valutati da chi ha l'autorità competente per vigilare affinché la stampa libera possa continuare a svolgere il proprio lavoro in modo sereno e autonomo", concludono le segreterie di Assostampa Sicilia, Assostampa Palermo e l'Ordine dei giornalisti di Sicilia.

Foto © Paolo Bassani

Al collega Salvo Palazzolo l’abbraccio e la piena solidarietà di tutta la redazione di ANTIMAFIADuemila

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos