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ciancimino aulabunker 20160212Nei computer rubati gli atti dei processi del figlio di don Vito
di Aaron Pettinari
Soggetti sconosciuti sono entrati nello studio dei fratelli Roberto e Dario D'Agostino, in via Volturno 6, trafugando un computer portatile ed un Ipad, lasciando altri computer di maggior valore ed altri tablet. Il fatto è avvenuto ieri mattina, tra le dieci e le dodici ovvero quando all'interno dell'ufficio non vi era nessuno. Al rientro dal Tribunale uno dei fratelli ha trovato la porta d'ingresso forzata ma i locali all'interno non sono stati messi a soqquadro. Unica stanza da cui mancavano computer era quella dell'avvocato Roberto D'Agostino. “E' sicuramente un fatto strano - ha commentato il legale - che i ladri hanno rubato solo questo computer che è anche il più vecchio e non hanno portato via oggetti di valore come un computer di mio fratello del valore di cinquemila euro. Colpiscono poi i tempi del furto. Fino alle 10 eravamo in ufficio, poi ci siamo spostati in Tribunale. E' chiaro che hanno aspettato di poter agire indisturbati”.
Ma cosa c'era negli apparecchi elettronici trafugati?
Il portatile e l'Ipad contenevano gli atti dei processi di Massimo Ciancimino, in particolare quelli del processo Trattativa, in cui il figlio di don Vito è imputato ma anche testimone. “Anche questo aspetto è abbastanza strano - ha aggiunto Roberto D'Agostino - all'interno vi erano solo atti processuali, quelli che riguardano il processo Trattativa o gli atti presenti nel fascicolo dei pm di Caltanissetta, quindi non si trattata di materiale riservato”.
Certo è che il gesto appare mirato, dal suono intimidatorio. Un segnale preciso nei confronti dei difensori di Ciancimino jr ma anche dello stesso figlio di don Vito, tornato in carcere dopo la condanna in via definitiva a 3 anni per detenzione di esplosivo. La procura di Palermo aveva chiesto e ottenuto di revocargli l’indulto concessogli dopo una condanna a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio: dovrà ora scontare entrambe le pene. Una posizione, la sua, che potrebbe anche aggravarsi dato che è anche imputato a Caltanissetta per calunnia e a Palermo sempre per calunnia e concorso in associazione mafiosa.
Ad indagare ora sul furto è la Squadra mobile di Palermo che ha anche acquisito le riprese delle telecamere presenti nel condominio e nelle zone limitrofe.

In foto: Massimo Ciancimino durante un'udienza del processo Trattativa © ACFB

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