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genovese fracantonio0Tra indagati anche Genovese e Rinaldi
di AMDuemila
Associazione a delinquere semplice è questa l’accusa nei confronti dei due politici messinesi Fracantonio Genovese (in foto) e Franco Rinaldi, indagati nell’ambito dell’inchiesta “Matassa”, ovvero la maxi operazione sul voto di scambio e di interessi politici dei clan nelle ultime elezioni regionali ed amministrative del periodo 2012-2013. L'accusa per i due è associazione a delinquere semplice al fine di “commettere una serie indeterminata di delitti di corruzione elettorale”. La Procura di Messina ipotizza lo stesso reato anche nei confronti di Paolo David, ex consigliere comunale arrestato in occasione del blitz, Angelo e Giuseppe Pernicone, titolari delle ditte che avrebbero cercato appoggio per ottenere lavori in diversi settori pubblici, Baldassare Giunti, il factotum considerato “cerniera” tra una serie di ambienti, il grosso commerciante Paolo Siracusano, in passato candidato per l’area Genovese alla Provincia, Giuseppe e Cristina Picarella, patron di cliniche private.
L’avviso di conclusione indagini è dei giorni scorsi ed insieme ai politici sono in tutti 54 gli indagati. Dall’inchiesta sono invece usciti Giovanni Basile, Francesco Giacoppo, Albini Misiti e Giovanni Moschitta (gli ultimi tre nel mese di maggio, giorno del blitz della Squadra mobile, sono stati raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare, poi annullata dal Tribunale del Riesame). Allo stesso modo tra gli avvisati, non figura il nome dell’altro deputato regionale inizialmente iscritto nel registro degli indagati, il brolese Nino Germanà in quanto la sua posizione è stata stralciata da tempo.
L’inchiesta, condotta dai pm della Dda Liliana Todaro, Maria Pellegrino e Fabrizio Monaco, ha fatto luce su una fitta rete di legami di Cosa nostra nella fitta dello stretto e nel complesso sono trentotto le ipotesi di reato cristallizzate nell’atto conclusivo dell’indagine, a carico dei 54 indagati. Eccoli tutti: Giuseppe Barilà, Carmelo Bombaci, Salvatore Borgia, Giuseppe Cambria Scimone, Giuseppe Capurro, Carmelo Catalano, Vittorio Catrimi; Giovanni, Francesco e Vincenza Celona, Fortunato Cirillo, Francesco Comandè, Pietro Costa, Paolo David, Andrea De Francesco; il boss storico Santi Ferrante; Francesco Foti, Gateano Freni, Francantonio Genovese; il poliziotto in pensione Stefano Genovese; Mario Giacobbe, Baldassarre Giunti, Lorenzo Guarnera, Paolo Guerrera, il poliziotto Michelangelo La Malfa, Antonino Lombardo, Fortunato Magazzù, Salvatore Mangano, Orazio Manuguerra, Raimondo Messina, Massimiliano e Rocco Milo, Gaetano Nostro, il maresciallo dei Carabinieri Lorenzo Papale, già a capo della stazione di Giostra; Angelo e Giuseppe Pernicone, Giuseppe Perrello; Adelfio Perticari, in carcere per l’omicidio del giovane Giuseppe De Francesco, ad aprile scorso a Camaro;  i manager della sanità Cristina e Giuseppe Picarella; Salvatore Pulio, Rocco Richici, Francesco Rinaldi, Giovanni Santamaria, Pietro Santapaola, Luca Siracusano, Paolo Silvestro Siracusano, Francesco e Rosario Tamburella, Fabio Tortorella, Domenico Trentin, accusato del tentato omicidio di Salvatore De Luca, avvenuto nel 2012 a Camaro; il boss “Mileddu” Carmelo Ventura e il figlio Giovanni; Francesco Zuccarello.

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