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di AMDuemila
Il direttore dell’emittente di Partinico: “Domani Telejato chiude”

“Sono incazzato ma sereno”. E ancora: “Pago le mie denunce contro la Saguto e la sua gestione della sezione misure di prevenzione del tribunale. Basta leggere le intercettazioni per capirlo: era lei a sollecitare che si indagasse su di me”. Il direttore di Telejato Pino Maniaci accusato di estorsione, dopo due ore d’interrogatorio dal gip, ha tenuto una conferenza stampa con i suoi legali Antonio Igroia e Bartolo Parrino dove ha parlato di vendette e complotti. “Assistiamo ad una giustizia a due velocità: c'è gente libera, indagata per corruzioni milionarie, mentre io sono stato massacrato e mi trovo un divieto di dimora per accuse ridicole". Ma alla domanda della stampa se se sia stata la procura di Palermo a volersi vendicare per le sue inchieste giornalistiche contro il giudice Silvana Saguto, Maniaci con cautela ha risposto: "Non so chi c'è dietro, comunque la Saguto sapeva molte cose".
Il giornalista ha quindi criticato la scelta di inserire la sua posizione nell'indagine sul clan di Partinico. "Sono amareggiato perché sono già stato condannato e perché per notificarmi un divieto di dimora aspettano un'operazione antimafia. Hanno arrestato 10 persone, 10 mafiosi che sono pezzi di m… che io ho sempre accusato, ma sono venuti di notte a prendermi, mi fanno la foto come un delinquente. Il fine è questo: infangare Pino Maniaci e Telejato per arrivare alla chiusura". 

I legali del giornalista hanno infatti annunciato di aver chiesto al gip di sostituire il divieto di dimora, definito spropositato, con il divieto di incontro con le presunte vittime dell'estorsione. “Non può la procura di Palermo chiedere una misura cautelare nei confronti di un giornalista impegnato nella lotta alla mafia, a fronte di colleghi magistrati, avvocati e amministratori giudiziari accusati di corruzione che restano liberi” ha sottolineato l’avvocato Bartolo Parrino facendo chiaro riferimento al giudice Silvana Saguto, sebbene le due indagini siano condotte da due procure diverse. "Pensate - ha proseguito - tra Maniaci e Saguto chi ha più potere di inquinare le prove". Il legale ha anche criticato il fatto che i pm nisseni hanno precisato, in un comunicato, che l'inchiesta sulla Saguto non ha nulla a che fare con la campagna tv del giornalista, smentendo che questi fosse finito sotto inchiesta come vendetta per le sue denunce contro il magistrato. "Non può una procura come quella di Caltanissetta - ha concluso - allinearsi in questo modo con la procura di Palermo".
Altro motivo che secondo Maniaci avrebbe fomentato la vendetta nei suoi confronti sarebbe un'inchiesta, avviata da poco, sulle consulenze al tribunale fallimentare.



I legali: “Tentativo di imbavagliare"
"Siamo di fronte a gossip, ad un processo mediatico e alla vita privata di Maniaci. E' un tentativo di imbavagliarlo molto sofisticato". Gli avvocati di Maniaci hanno criticato come i media hanno trattato il caso del loro assistito e delle sue vicende personali: "Pino Maniaci è stato crocifisso mediaticamente”. Secondo i due difensori inoltre hanno trovato innopportuno l’aver inserito, nel provvedimento che dispone il divieto di dimora per il cronista, cenni a sue vicende private.
"Denunceremo - ha detto Ingroia - una serie di fatti legati alle amministrazioni locali di Partinico e Borgetto e denunceremo per calunnia alcune delle persone offese, che hanno agito per motivi di rancore contro il nostro cliente". L'ex pm ha criticato anche il video distribuito alla stampa dai carabinieri contenente stralci di intercettazioni ambientali. Un video che secondo Ingroia ”mette insieme intercettazioni che non sono nell'ordinanza, perchè penalmente irrilevanti, e servono solo a distruggere il mio cliente". Come “ad esempio la battuta su Renzi. La procura di Palermo deve chiedere ai carabinieri perchè sono state inserite".
Maniaci ha annunciato che a causa di questo “processo mediatico” che lo vede coinvolto Telejato sarà costretta a chiudere: “Vi do una notizia: domani Telejato chiude, perchè, avendo altri pensieri, non ho potuto raccogliere i soldi, anzi il pizzo, per pagare la bolletta della luce che scade domani".

I cani uccisi
Riguardo la triste vicenda dei cani impiccati Pino Maniaci ha detto: “Quando dicevo che ad uccidere i miei cani era stata una persona, lo facevo solo per un tornaconto personale, perchè questa persona era il marito di una donna con cui volevo vantarmi". Nelle intercettazioni apparse nella stampa si sente il giornalista indicare il responsabile con nome e cognome ma oggi Maniaci ha negato di sapere il nome del vero colpevole: ”Non so chi abbia ammazzato i miei animali - ha dichiarato - infatti la denuncia era contro ignoti, ma ho cercato di accusare quell'uomo per avere un tornaconto personale”.

Foto © ACFB

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