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3di Lorenzo Baldo - 28 marzo 2012 - FOTO
Carini (Pa). Con buon anticipo sull’orario previsto per la manifestazione Vincenzo e Augusta Agostino arrivano davanti alla stele posizionata sul luogo esatto dove sono stati uccisi, il 5 agosto del 1989, il loro figlio Nino insieme alla moglie Ida (incinta di pochi mesi). Insieme a loro c’è sempre Nino, il giovane nipote che porta il nome dello zio ucciso, nato il giorno del 12° anniversario dell’omicidio.

Giovanni Perna, promotore della pagina facebook “Dedicato alle vittime delle mafie”, sistema insieme al padre del poliziotto ucciso e a Giuseppe Pecoraro di Addiopizzo una bandiera con lo sfondo del tricolore sulla quale spicca il volto del figlio, sul palo della luce sventola una bandiera di Libera. Sul lungomare Cristoforo Colombo arriva il referente di Libera Palermo Umberto Di Maggio e il nipote di Placido Rizzotto. Dopo i recenti ritrovamenti dei resti del sindacalista ucciso nel ’48 la battaglia del nipote continua alla ricerca di elementi e riscontri in merito al coinvolgimento dei Servizi dell’epoca corresponsabili della spaccatura dei sindacati di allora. Da Palermo arriva il vicequestore insieme ad altre autorità del Comune di Carini. Uno dopo l’altro giungono gli autobus con gli studenti delle scuole medie di Carini “Guttuso” e “Calderone”. Un fiume di ragazzini abbraccia letteralmente Vincenzo ed Augusta. Alcuni di loro reggono in mano dei fiori, c’è chi si avvicina alla mamma del poliziotto ucciso e con un sorriso fa gli auguri di compleanno per il figlio. Oggi Nino Agostino avrebbe compiuto 51 anni, sua moglie Ida 42. “Auguri, Nino!” gridano centinaia di ragazzi mentre danno le spalle ad un mare blu che brilla sotto un sole prematuramente estivo. Il progetto “giardino della legalità e della giustizia” prevede la piantumazione di tre alberi, uno per Nino, uno per Ida e uno per la bimba che portava in grembo. Vengono quindi 1portati ulivi, pini marittimi e oleandri. Tanta commozione negli occhi di Vincenzo Agostino nel momento in cui insieme al piccolo Nino versa il sacco di terra alle radici del primo alberello. Gli studenti applaudono festanti. Così come recita il titolo del progetto scolastico tutti loro si sentono “sentinelle della legalità”. Il frutto del grande lavoro di insegnanti e presidi è sotto gli occhi di tutti. Ogni ragazzo tiene in mano una lettera dell’alfabeto. La frase che si materializza non dà spazio all’immaginazione: “Giustizia + Legalità = Futuro”. Parte il coro con la canzone di Fabrizio Moro “Pensa”, un vero e proprio inno antimafia. Nunzia Agostino, la sorella dell’agente di polizia, sorride mentre li guarda con nostalgia. Il pianto trattenuto di Vincenzo Agostino pulsa forte nel suo petto mentre uno dopo l’altro alcuni ragazzini depongono un fiore sulla stele che reca la foto di Nino e Ida il giorno del loro matrimonio. La melodia del “silenzio” suonata dal compositore Joe Vitale  ferma l’attimo. Nemmeno il rumore delle macchine che corrono veloci interferisce più. Subito dopo una ragazza legge una poesia del poeta turco Nazim Hikmet.  “La vita non è uno scherzo, la prenderai sul serio, ma sul serio a tal punto, che addossato al muro, per esempio, con le mani legate o in un laboratorio, in camice bianco, con grandi occhiali, tu morirai perché vivano gli uomini, gli uomini di cui non avrai neppure visto il volto, e morirai pur sapendo che niente è più 2bello, niente è più vero della vita tu la prenderai sul serio ma sul serio a tal punto che a settant'anni, per esempio, pianterai degli ulivi non perché restino ai tuoi figli ma perché non crederai alla morte, pur temendola, ma perché la vita peserà di più sulla bilancia”. Vincenzo Agostino è lì che ascolta, immobile, la sua sete di giustizia e verità non gli dà pace. Troppe ombre sovrastano ancora l’omicidio di suo figlio e di sua nuora. Quelle stesse ombre di cui parla il vicepresidente della Provincia ed assessore all'Antiracket e Antiusura, Pietro Alongi. L’ex collega di Nino Agostino accenna solamente a quello Stato-mafia che sta dietro alle stragi e agli omicidi eccellenti auspicando che arrivi presto il momento nel quale si riscriveranno le pagine più buie della nostra storia contemporanea. Un’ultima melodia con la tromba di Joe Vitale e la festa prende il sopravvento. Quel fiume colorato di ragazzini si avvicina allegro al buffet offerto dai genitori dell’agente Agostino. E’ pur sempre una festa di compleanno. Vincenzo e Augusta sorridono. Per un giorno quel senso di solitudine che accomuna tutti i familiari delle vittime di mafia è svanito.

Info: facebook.com/pages/Dedicato-Alle-Vittime-Delle-Mafie

FOTOGALLERY © Nunzia Agostino Clicca qui

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- Progetto giardino della legalità e della giustizia