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setola giuseppe arrestodi AMDuemila
Dieci anni e 6 mesi per l'oculista. Nove anni allo stesso boss di Casalesi

Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato a nove anni di carcere l'ex capo dell'ala stragista dei Casalesi Giuseppe Setola e a 10 anni sei mesi l'oculista di Pavia Aldo Fronterrè, imputati per la falsa malattia all'occhio destro del killer che, ad inizio 2008, ottenne gli arresti domiciliari in una clinica da cui poi evase dandosi alla latitanza. Da quel momento iniziò nel Casertano una vera e propria "stagione di terrore" che portò alla morte 18 persone, tra cui i sei ghanesi vittime nella strage di Castelvolturno. Per quei delitti, Setola è già stato condannato con sentenza definitiva a sei ergastoli. Per entrambi l’accusa aveva chiesto 16 anni di reclusione.
Mentre il boss dei Casalesi rispondeva di simulazione di reato, al professionista lombardo, considerato un luminare del settore oculistico, erano contestati il concorso esterno in associazione camorristica e false attestazioni all’autorità giudiziaria.
I giudici del Tribunale hanno anche interdetto Fronterrè (assistito da Pasquale Coppola) dall’esercizio della professione per due anni, comminandogli inoltre la libertà vigilata per tre anni una volta che avrà espiato la pena.
“È mostruoso quello che l’oculista Aldo Fronterrè ha fatto per Setola - aveva detto durante l'udienza il procuratore aggiunto Alessandro Milita - Ha creato i presupposti perché il killer uscisse di cella e uccidesse così tante persone nel Casertano”.
Secondo l’accusa, l'oculista avrebbe presentato tra la fine 2006 e l’inizio del 2007 false attestazioni mediche diagnosticando a Setola una malattia all’occhio destro, un foro maculare, di cui Setola non avrebbe mai sofferto. Diversamente il killer soffriva effettivamente di disturbi all’occhio sinistro per un trauma subito in gioventù.

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