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dia targa scrittadi Emiliano Federico Caruso
La misura cautelare riguarda i fratelli Esposito, imprenditori di Napoli già arrestati nell'estate del 2017, le mogli di due di loro, e una sesta persona considerata un prestanome. Tutti accusati di aver agevolato le attività dei clan Contini e Sarno.
La loro era un'esistenza fatta di lussuosi locali partenopei, movida e contatti con il bel mondo del calcio e dello spettacolo, ma quel bel tenore di vita veniva da legami con due dei peggiori clan camorristici del Napoletano.
Così questa mattina, dopo accurate indagini della DDA di Napoli, del personale del Centro operativo della DIA, coordinati dai PM Francesco de Falco, Ida Teresi ed Enrica Parascandolo, sono stati arrestati (per la seconda volta, come vedremo) i fratelli Giuseppe, Francesco e Gabriele Esposito, Teresa Esposito (moglie di Gabriele, ndr), Carmela Russo (moglie di Giuseppe, ndr) e una sesta persona, Diego La Monica. L'accusa è quella di intestazione fittizia di beni al fine di agevolare le operazioni economiche e criminali dei noti clan Contini e Sarno.
Ai tre fratelli Esposito, imprenditori attivi in particolare nel campo del commercio di giocattoli, nella ristorazione e nel settore delle scommesse, sono infatti intestate alcune proprietà, ora sottoposte a sequestro, tra cui la "News Toys" di Napoli, la "Esplorabetting", agenzia di scommesse in piazza Mercato, il bar  "Sand - Sandwich Bar & More", e soprattutto il "Club Partenopeo", nota discoteca frequentata spesso anche da giocatori del Napoli (tutti estranei all'inchiesta, ndr). In particolare proprio al "Club Partenopeo" l'ex portiere del Napoli, Pepe Reina (estraneo all'inchiesta, ndr), festeggiò il 2 maggio di quest'anno il suo saluto alla squadra di calcio.
Ma gli Esposito, nel mondo del calcio, non conoscevano solo Reina: nell'agosto del 2013, al suo arrivo nella squadra del Napoli, il calciatore Gonzalo Higuain (estraneo all'inchiesta, ndr) passò un'intera giornata su una lussuosa barca messa a disposizione proprio dai fratelli Esposito. Higuain era completamente inconsapevole dei legami tra gli Esposito e i clan locali. Questi legami tra gli Esposito e il mondo del calcio sono emersi nel corso delle indagini perché gli investigatori temevano (sospetto poi risultato infondato) che i tre imprenditori fossero anche collegati a un giro di scommesse calcistiche.
Gli imprenditori, tra l'altro, sono legati da parentela con esponenti del clan Sarno-Palazzo, in particolare con i fratelli Bruno, Vincenzo (reggente del clan Sarno in piazza Mercato a Napoli) e Mario Palazzo, e da amicizia con Ettore Bosti, dell'omonimo clan attivo nel quartiere San Carlo all'Arena, collegato ai cartelli camorristici dell'Alleanza di Secondigliano.
E qui torniamo ai due clan collegati ai tre imprenditori: i Contini e i Sarno.
I primi sono un clan presente nelle zone di Vasto, Arenaccia, Poggioreale e Secondigliano. Il fondatore storico fu Edoardo "'o Romano" Contini, arrestato nel 1990 e nel 1994, poi scarcerato per decorrenza dei termini di custodia, venne infine arrestato nel 2007 dopo sette anni di latitanza.
Un clan, il suo, che nonostante i numerosi arresti è ancora attivo (grazie a comodi contatti con i cosiddetti Colletti bianchi) in un vasto giro di traffico di droga e armi, usura, gioco d'azzardo, racket e prostituzione, e diventato potente grazie alla Seconda alleanza di Secondigliano, l'esteso cartello criminale ed economico fondato dallo stesso Edoardo insieme a Francesco "Ciccio e Calantonio" Mallardo e Gennaro "'a scimmia" Licciardi.
Il secondo clan, i Sarno, venne invece fondato negli anni '80 da Giuseppe, Pasquale, Vincenzo e Ciro Sarno, quest'ultimo detto "'o sindaco" perchè gestiva con pugno di ferro un giro di case popolari nel Rione De Gasperi, quartiere dove il clan iniziò la sua ascesa criminale per poi estendersi nel resto di napoli. Ciro, considerato il mandante della strage di Ponticelli dell'11 novembre 1989, venne poi condannato all'ergastolo per diventare infine collaboratore di giustizia. Negli anni '90 i Sarno, attivi soprattutto nelle estorsioni e nel traffico di droga e armi, erano considerati il clan più potente e pericoloso di Napoli.
Un potere, quello dei Sarno e dei Contini, la cui semplice associazione garantiva ai fratelli Esposito il loro alto tenore di vita. Tra l'altro i tre imprenditori erano già stati arrestati a luglio del 2017, sempre per intestazione fittizia di beni, ma vennero poi scarcerati in sede di riesame. Nonostante la scarcerazione, però, la macchina delle indagini si era ormai mossa nei confronti dei tre fratelli, anche grazie alle dichiarazioni di ex dipendenti della discoteca "Club Partenopeo", ma soprattutto in seguito alle confessioni di Salvatore maggio. A capo del clan Mazzarella e attivissimo a Napoli nelle zone di Piazza Mercato e case Nuove, arrestato nel giugno del 2016 in un albergo di lusso a Vico Equense, Maggio divenne collaboratore di giustizia un anno dopo, iniziando a fare nomi e cognomi e a ricostruire i meccanismi dei clan. Dichiarazioni importanti le sue, che oggi, insieme alle indagini di DIA e DDA di Napoli, hanno infine portato all'arresto dei tre noti imprenditori Esposito.

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