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scampia vele c tommaso loroNuovo arresto per il duplice omicidio dei cassieri della camorra. Chi sono i “Girati”
di Francesco Ferrigno
Sequestrarono, torturarono ed uccisero i cassier del clan, poi incendiarono l’auto con a bordo i cadaveri. L’efferato delitto, avvenuto a gennaio 2012, portò alla creazione a Scampia del cartello Vanella-Leonardi-Marino, i cosiddetti “Girati”, e quindi alla guerra di camorra contro gli Abete-Notturno-Abbinante. Per quel duplice omicidio nelle scorse ore è stato arrestato Salvatore Russo di 22 anni, all’epoca dei fatti minorenne. Insieme ad altre 8 persone, arrestate il 4 maggio 2016, è accusato di duplice omicidio premeditato, sequestro di persona, distruzione di cadavere, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, il tutto con l’aggravante mafiosa.

Il giovane è stato arrestato dalla squadra mobile di Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip partenopeo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) del capoluogo campano. A Russo si è arrivati anche grazie ai nuovi collaboratori di giustizia, che hanno delineato con precisione il contesto criminale ed il movente che ha portato all’eliminazione di Raffaele Stanchi, alias Lello Bastone, ed il suo uomo di fiducia Luigi Montò, entrambi affiliati al clan Abete-Abbinante.

Stanchi era un “obiettivo strategico”, uomo di fiducia del boss Arcangelo Abete nonché gestore della remunerativa piazza di spaccio del Lotto P di Scampia, le cosiddette Case dei Puffi. L’obiettivo era quello di interrompere il flusso finanziario degli Abete-Abbinante-Notturno ai quali peraltro la cosca della Vanella Grassi era formalmente alleata. La decisione di uccidere Lello Bastone, secondo gli inquirenti, fu presa dai capoclan della Vanella Grassi Antonio Mennetta, Fabio Magnetti e Rosario Guarino, a quei tempi in stretti rapporti con la famiglia Marino della zona delle Case Celesti.

Stanchi e Montò furono sequestrati a Villaricca, furono trasportati in un’abitazione e sottoposti ad interrogatorio. Gli uomini della Vanella Grassi volevano impadronirsi di due milioni di euro che Stanchi custodiva per conto di Arcangelo Abete. I due furono poi uccisi a colpi di pistola, a Stanchi fu anche tagliata la mano destra, e i loro corpi andarono distrutti con l’incendio dell’auto abbandonata a Melito di Napoli. I killer volevano far ricadere la colpa sul clan Amato-Pagano. Il 9 gennaio 2012 le forze dell’ordine ritrovarono i cadaveri carbonizzati in una Fiat Grande Punto di colore grigio. Le due vittime vennero identificate solo grazie al test del Dna.

Di fatto, il duplice omicidio ha dato il via alla terza faida di Scampia, esplosa tra il 2012 ed il 2013. Oltre a Russo, sono accusati di quel delitto Antonio Mennetta, Fabio Magnetti, Francesco Barone, Luigi Aruta, Alessandro Grazioso, Ciro Castiello, Eduardo Zaino ed Umberto Accurso, tutti esponenti del clan della Vanella Grassi arrestati il 4 maggio 2016 ad eccezione di Accurso, bloccato dopo pochi giorni di latitanza.

Foto © Tommaso Loro

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