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serie bdi AMDuemila
Ancora una volta il mondo del calcio si intreccia con quello della criminalità organizzata in quell’universo vasto che porta il nome del calcioscommesse. E’ così che dieci persone, appartenenti al gruppo di camorra "Vanella Grassi" di Secondigliano, sono state arrestate (7 in carcere e 3 ai domiciliari) nell’operazione dei carabinieri scattata all'alba a Napoli. Gli arresti sono stati eseguiti su richiesta del pool anticamorra coordinato dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice, uno dei magistrati che ha condotto l'inchiesta di Calciopoli. In particolare l'indagine riguarda le attività del clan sulle scommesse in relazione a due partite di Serie B.

Le indagini
Le gare in questione sono Avellino-Reggina 3-0 (durante le indagini è stata intercettata una telefonata nella quale si dice: "Dobbiamo mangiare tre polpette, abbiamo la pancia piena") e Modena-Avellino 1-0 della stagione 2013-2014, il cui risultato è stato alterato dal clan. Tra gli indagati, per il quale non è stata chiesta la misura cautelare, figura anche il difensore del Genoa Armando Izzo, il centrocampista dell'Acireale, Francesco Millesi, già in forza all'Avellino, e l'ex calciatore Luca Pini. Nei riguardi dei tre si ipotizza il reato di partecipazione esterna ad associazione mafiosa.
Nel campionato 2013-2014, nel corso del quale sarebbero avvenuti i casi sotto la lente degli investigatori della Dda napoletana, Izzo militava nell'Avellino.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Napoli, attraverso il calciatore, che fungeva da "contatto", il capoclan Umberto Accurso, arrestato dai militari dell'Arma lo scorso 11 maggio, e suoi sodali hanno attratto nell'orbita criminale altri soggetti: questi hanno messo a disposizione ingenti somme di denaro per corrompere giocatori di una squadra campana di Serie B, influenzando direttamente due partite disputate nel maggio 2014.
Nel corso delle indagini coordinate dalla Dda, i militari dell'Arma hanno inoltre identificato i componenti della rete di affiliati vicina ad Accurso e individuato gli specifici incarichi di armiere, capo piazza, pusher e distributori di "mesate" agli affiliati e ai familiari dei detenuti. L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda è stata eseguita nei confronti di 10 persone.

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