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dia web7di Emiliano Federico Caruso
Nella mattinata di oggi la Divisione Investigativa Antimafia di Napoli ha eseguito 44 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti affiliati al noto clan locale del Casalesi nelle province di Salerno, Caserta, Napoli e Perugia, in un’operazione che rappresenta il culmine di 4 anni di indagini e intercettazioni da parte degli uomini della DIA, coordinati dal capocentro Giuseppe Linares.
Le ordinanze, emesse dal GIP del tribunale di Napoli dietro richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, riguardano il divieto di dimora, i domiciliari e il carcere anche nei confronti di affiliati al noto clan Russo, tra i quali figurano molti commercianti accusati di trasferimento fraudolento di valori, estorsione, associazione a delinquere di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, concorrenza illecita mediante violenze o minacce. Insomma tutto il compendio della criminalità organizzata.

Il clan era già alle dirette dipendenze di Giuseppe «o’ Padrino » Russo, ora in 41 bis, e di Francesco «Sandokan» Schiavone, ex superlatitante ora anche lui detenuto da anni in 41 bis nel carcere di Opera, a Milano. Nei primi anni ’90 Francesco, insieme al cugino Carmine Schiavone e a Mario Iovine, fu uno dei boss che riorganizzarono il clan dei Casalesi, fondato da Antonio Bardellino, boss del riciclaggio e del narcotraffico poi ucciso nel 1988 in Brasile. Un clan in seguito decimato dai numerosi arresti (tra i quali Francesco Bidognetti nel 1993, lo stesso Sandokan nel 1998, Antonio «Rififì» Iovine nel 2010, poi divenuto collaboratore di giustizia, Michele Zagaria e Mario Caterino, braccio destro di Sandokan, nel 2011).
Dopo i disordini dovuti agli arresti dei Casalesi, Raffaele Nicola e Corrado Russo, fratelli di Giuseppe o’ Padrino, vennero incaricati di riorganizzare il clan. Ereditato, per così dire, dai fratelli Grasso il controllo delle macchinette di videopoker e slot machine, i Russo, grazie alla forza del vincolo associativo mafioso, si erano ormai ben inseriti nel tessuto economico e imprenditoriale locale, monopolizzandolo anche per mezzo di prestanome compiacenti e grazie ai sodalizi con i clan Gallo di Napoli e Discepolo di Portici, dopo aver esteso il loro impero criminale anche a tipografie, sale bingo, distribuzione di caffè, ristorazione in centri commerciali e persino ippica. Tra i 44 arrestati figura infatti anche il fantino Mario Minopoli, accusato di aver consapevolmente gareggiato con Madison Om, cavallo di proprietà di Massimo «Paperino» Russo, vincitore di 91 mila euro di premi ippici.
I 44 arresti di questa mattina, uniti al sequestro in Campania, Lazio e Toscana di 31 immobili, 3200 macchinette di videopoker e slot machine riconducibili a 5 società collegate al clan, hanno di fatto bloccato qualsiasi tentativo di restaurare il potere dei Casalesi da parte dei Russo.

Elenco arrestati

IN CARCERE

1. Abatiello Domenico
2.  Aletta Michele
3. Capasso Ernesto
4. Capasso Maurizio
5. Carusone Francesco
6. Carusone Pasquale
7. Ciervo Michele
8. De Biase Gaetano
9. Di Puorto Salvatore
10. Discepolo Augusto
11. Discepolo Corrado
12. Discepolo Maurizio
13. Gagliardi Nicola
14. Gallo Giovanni
15. Giuliano Alfredo
16. Grottino Biagio
17. Iaiunese Carmine
18. Martino Eugenio
19. Martino Giuliano
20. Mormile Marcello
21. Puocci Domenico
22. Omissis
23. Rotondo Giovanni Maria
24. Russo Corrado
25. Russo Francesco
26. Russo Massimo
27. Russo Raffaele Nicola
28. Scognamiglio Fabio

ARRESTI DOMICILIARI
29. Alluce Cornelio
30. Conti Massimiliano
31. Di Vico Angela
32. Gallo Viviana
33. Izzo Carla
34. Lettucci Christian
35. Mangiacapra Antonella
36. Minopoli Mario
37. Muto Maria
38. Piedimonte Daniele
39. Torella Emilia

DIVIETO DI DIMORA NELLE PROVINCE DI LATINA, NAPOLI E CASERTA
40. Di Palma Armando
41. Discepolo Andrea
42. Stabile Emilia
43. Stabile Patrizia
44. Tartarone Antonio

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