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polizia-web31In manette Nicola Schiavone e Gaetano Riina
di AMduemila - 27 gennaio 2011
Caserta. Un patto “commerciale” tra il clan camorristico dei Casalesi-gruppo Schiavone e la famiglia mafiosa Riina-Messina Denaro per il controllo dei trasporti su gomma e il commercio di prodotti ortofrutticoli.

L’alleanza
La Squadra Mobile di Caserta e il Centro Operativo Dia di Roma hanno scoperto che il clan dei Casalesi, in cambio del monopolio dei trasporti in favore di una ditta appartenente a elementi di vertice dell'organizzazione (la Paganese trasporti), garantivano a imprenditori del commercio all’ingrosso organici alla mafia, la possibilità di vendere i prodotti ortofrutticoli provenienti dalla Sicilia in regime esclusivo sui mercati campani e del basso Lazio, profondamente condizionati attraverso la forza di intimidazione della Camorra. Il traffico si svolgeva sull'asse Sicilia-Campania-Lazio, sulle tratte da e per i mercati dell'isola verso quelli campani e verso lo strategico mercato ortofrutticolo di Fondi.

Le accuse
Le accuse contenute nel provvedimento sono di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, illecita concorrenza, detenzione e porto illegale di armi, reati aggravati dalla metodologia mafiosa.

Gli arrestati

Quattro dei sei destinatari dell'ordinanza hanno ricevuto il provvedimento in carcere dove già si trovavano rinchiusi per altre ragioni mentre gli altri due che si trovavano liberi sono stati arrestati dalla polizia. Hanno ricevuto l'ordinanza Nicola Schiavone, 32 anni, Antonio Sfraga, 45 anni, Antonio Massimo Sfraga, 38 anni e Gaetano Riina, fratello del capo dei capi di Cosa nostra Totò, di Corleone 78 anni, tutti già detenuti. Sono stati invece arrestati nelle proprie abitazioni Carmelo Gagliano di 45 anni e Pasquale Coppola 23 anni. I fratelli Sfraga, ritenuti vicini al boss latitante Matteo Messina Denaro, sono imputati anche nel processo con rito abbreviato sui rapporti tra mafia e camorra che si è concluso stamani con 24 condanne.
Le sei persone cui la Squadra Mobile di Caserta ha notificato le ordinanze di custodia sono le stesse per le quali, nelle scorse settimane, il Tribunale del Riesame aveva annullato la misura restrittiva ritenendo che il gip Pasqualina Paola Laviano avesse fatto un copia e incolla delle richiesta della Procura. I provvedimenti di questa mattina sono stati emessi dallo stesso gip dopo che i pm, visto l'annullamento, avevano inoltrato una nuova richiesta di arresto.
Uno degli arrestati inoltre è stato segnalato nell'ambito della protesta dei “forconi” in Sicilia su cui il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, aveva lanciato un allarme parlando di infiltrazioni mafiose.

Traffico di armi

Di fianco al commercio ortofrutticolo, gli autotreni della Paganese provvedevano anche a trafficare armi convenzionali e da guerra in parte acquistate sul mercato dell’Europa orientale.
 

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