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martinelli pasquale webdi Franco Cascio - 18 novembre 2011
La maggioranza dei consiglieri rassegnano le dimissioni. Il sindaco Martinelli aveva nominato in giunta un assessore indagato per voto di scambio mafioso. Intervenne anche il Presidente Napolitano che rispose all’accorato appello della giornalista Marilena Natale. Che oggi dice: “La strada per il cambiamento è lunga …”

A Casal di Principe tanto tuonò che piovve. Le dimissioni di 11 consiglieri comunali mettono di fatto la parola fine all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pasquale Martinelli, già dimissionario da due settimane.
Si chiude quindi un’epoca con l’arrivo del commissario straordinario, preludio alle prossime elezioni comunali. Un’epoca contrassegnata da scandali giudiziari, presunte irregolarità nella gestione dei servizi pubblici, oltre alla presenza in giunta di un assessore indagato per mafia.
L’esperienza di Martinelli era già iniziata sotto i peggiori auspici quando, nella primavera del 2010, ad urne appena chiuse, fu avviata un’inchiesta per voto di scambio. A seguire poi tutta una serie di oscure vicende  che hanno riguardato l’amministrazione del medico Martinelli, trovatosi alla fine senza una maggioranza politica in grado di sostenerlo.
L’episodio certamente  più eclatante, e che ha assestato il colpo più duro all’amministrazione guidata da Martinelli,  è stato quello della nomina in giunta di Angelo Ferraro, indagato per voto di scambio politico-mafioso. Una vicenda che ebbe risonanza su scala nazionale, trattata anche in Commissione  Parlamentare Antimafia, che vide persino l’interessamento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il quale rispose all’accorato appello di Marilena Natale, giornalista  della Gazzetta di Caserta, cronista che racconta i fatti di camorra con coraggiosa naturalezza.
Un’attività di denuncia che le è costata una serie di minacce tra le quali quelle subite da Vincenzo Armando Caterino, cognato del boss Nicola Panaro, in occasione dell’arresto di quest’ultimo. Caterino, per quelle minacce, verrà successivamente condannato a 3 anni e 4 mesi.
 La giornalista da tempo vive sotto vigilanza a causa delle minacce ricevute dal clan dei casalesi.

ANTIMAFIADuemila l’ha raggiunta.

Marilena Natale, cosa è cambiato a Casal di Principe dal suo appello lanciato al Presidente Napolitano?
Le rispondo con le parole di un signore anziano di Casale: “sei riuscita a toccare l’altare inviolabile, adesso sanno che c’è qualcuno che non ha paura di loro”.
Hanno cercato di legittimarsi ogni giorno, ma non ci sono riusciti. Dopo la mia lettera non ho smesso un secondo e mi sono resa conto  che più scrivevo più le persone per bene cercavano di affrontare  i mammasantissima della politica casalese.

Quanto, a suo avviso, è forte il legame tra politica e camorra a Casal di Principe?
Non è forte, sono quasi la stessa cosa. Se oggi i casalesi (inteso come clan camorristico, ndr) sono quello che sono è perché la politica è diventata protagonista criminale. Qui per un ventennio abbiamo assistito al suicidio dello Stato grazie alla politica collusa. I politici e la casta criminale hanno divorato la mia terra. Basti pensare al fatto che il comune è andato in dissesto finanziario per non avere pagato l’acqua! Inoltre c’è da dire che la colpa è anche dei media nazionali  che non hanno dato il giusto spazio alle vicende giudiziarie che hanno interessato il territorio. Il grande processo Spartacus, ad esempio, ha avuto la ribalta dei media solo al terzo grado di giudizio  e la cronaca nazionale è stata silente e quindi colpevole.

Nel 2012 i casalesi dovranno scegliersi una nuova amministrazione. Che risposta si aspetta da parte dei suoi concittadini? E’ in atto a Casale un risveglio delle coscienze?
Casale non ha una classe politica. La cultura è quella del personalismo e le regole le vedono come discriminazioni. Ho visto i cittadini di Casale festeggiare per il velo più lungo del mondo entrato nel Guinness dei primati, ma non li vedo festeggiare quando vengono catturati i criminali. Vedremo cosa accadrà alle prossime elezioni. Ma per arrivare a un vero cambiamento la strada è lunga …

ANTIMAFIADuemila
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