Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

La vendetta per il filmato che non piaceva alla famiglia Nasone
di AMDuemila - Video
I carabinieri avevano fermato il vicino di casa per un controllo, lui lo ha filmato con lo smartphone per poi pubblicare tutto su Facebook. Ma il vicino non era una persona qualunque, ma un soggetto parente di persone dal cognome “importante”.
Così l’autore del video, un uomo di 45 anni residente a Scilla, in provincia di Reggio Calabria, è stato prima minacciato e poi “gambizzato” in un agguato da parte del nipote del “passeggiatore”, Domenico Nasone, esponente dell’omonimo clan, e del suo complice, Augusto Lippi.
Nasone, “grande conoscenza” dei carabinieri, non avrebbe per nulla gradito la pubblicazione del video in cui il suo parente, un impiegato pubblico ufficialmente in malattia, veniva bloccato dalle forze dell’ordine per aver violato le restrizioni.
Un "affronto" alla sua famiglia, per cui c’era bisogno della vendetta. Così, la sera del 3 aprile, assieme a Lippi, l’uomo di origine scillese ma residente nel capoluogo calabrese, secondo la ricostruzione degli investigatori, si sarebbe presentato davanti l’abitazione dell’autore del video minacciandolo di pagare 2000 euro per “riparare” al torto fatto.
Secondo gli elementi raccolti nelle indagini, l’uomo “impiccione” si sarebbe rifiutato e a quel punto Nasone, senza alcuna esitazione, mentre Lippi lo teneva fermo, gli ha sparato 4 colpi di pistola. Un proiettile ha raggiunto alla gamba il malcapitato senza ferirlo in maniera grave.
A quel punto, Nasone ed il suo complice, si sarebbero dati alla fuga a piedi per poi recuperare l’auto e tornare a Reggio Calabria.
Dopo quella che appare come una “spedizione punitiva”, i militari dell’Arma hanno avviato le indagini e sono giunti ai due nel giro di 24 ore. Con le strade deserte per l’emergenza legata al Coronavirus, non è stato tanto facile far perdere le proprie tracce. Per questo motivo, uno degli uomini della spedizione punitiva si è presentato volontariamente alla stazione dei Carabinieri di Scilla. Ieri notte, invece, i carabinieri hanno rintracciato il secondo uomo nella cittadina della Costa Viola. Nasone e Lippi dovranno ora rispondere dei reati di tentato omicidio, estorsione e porto abusivo di arma da fuoco. Ma al vaglio degli inquirenti c’è anche la posizione del protagonista del video, che in malattia e nonostante i divieti di circolazione senza una valida motivazione, “passeggiava tranquillamente”, come se nulla fosse.

TAGS: