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di AMDuemila
E’ stato eseguito un sequestro dalla Dia di Reggio Calabria, coordinata dalla Procura della Repubblica, diretta dal procuratore capo, Giovanni Bombardieri, nei confronti di Francesco Gullace, 70enne di Cittanova (Reggio Calabria), attualmente detenuto, appartenente alla cosca Raso-Gullace-Albanese. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione, presieduta da Ornella Pastore. Nel 1995, all’uomo fu applicata la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni, poiché già condannato per detenzione illegale di armi ed associazione per delinquere e ritenuto organico alla predetta consorteria. Invece, nel 2016, Gullace è stato coinvolto nell’operazione ''Alchemia'' della Dia, culminata con l'esecuzione di 42 misure cautelari emesse nei confronti suoi e di altri soggetti affiliati e contigui alla 'Ndrangheta, indagati per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione ed intestazione fittizia di beni e società.
20191216 villa sequestro dia gullaceDalle indagini emerse un importante interesse da parte della criminalità organizzata calabrese nei riguardi di alcuni settori ''strategici'', quali il movimento terra, l'edilizia, l'import-export di prodotti alimentari, la gestione di sale giochi e di piattaforme di scommesse on-line, la lavorazione dei marmi, gli autotrasporti, nonché lo smaltimento e il trasporto di rifiuti speciali. In quella vicenda giudiziaria, nel 2017, Gullace fu rinviato a giudizio poiché ritenuto ''un componente a pieno titolo della cosca Raso, Gullace, Albanese, in posizione subordinata rispetto al fratello Carmelo'', e in stretti rapporti con gli altri esponenti della consorteria, tra cui appunto i fratelli Carmelo ed Elio, Girolamo Raso e Jimmy Giovinazzo, nonché con i figli del fratellastro Giuseppe Raso (detto ''l'avvocaticchio''), capo storico dell'omonima cosca.
Alla luce di ciò, il Tribunale di Reggio Calabria, giudicando l’uomo ''socialmente pericoloso", sottolineando, con riferimento al periodo 1993/2016, la notevole sproporzione tra i redditi percepiti e gli investimenti effettuati, ha emesso il provvedimento di sequestro, che ha riguardato una villetta a due piani, dell'estensione complessiva di circa 280 metri quadri (sita in località Zomaro di Cittanova). Non solo. Anche numerosi rapporti finanziari in corso di quantificazione.

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