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di AMDuemila
Il giudice dopo un ricalcolo delle pene ha stabilito l'incarcerazione fino al 2027

48 ore. Questo è il lasso di tempo durante il quale il boss calabrese Domenico Paviglianiti, di 58 anni, ha potuto assaporare la libertà prima che venisse nuovamente catturato dai carabinieri e rinchiuso dentro le patrie galere per un intrigo giudiziario. Il “boss dei boss”, come veniva chiamato dalle cronache degli anni Ottanta e Novanta, era detenuto nel carcere di Novara, dove si trovava per essere stato accusato e condannato di aver formato parte di un gruppo di fuoco che 30 anni fa assassinò a Bologna un pregiudicato calabrese, quando lunedì scorso è stato fatto uscire a seguito della decisione di un giudice di Bologna di accogliere il ricorso presentato dai legali del detenuto. Questi ultimi avevano chiesto e ottenuto di rideterminare la pena dell'ergastolo a 30 anni di carcere. Il boss che ne aveva trascorsi in cella 23 (era detenuto dal 1996) tra sconti vari e precedenti periodi di reclusione aveva già praticamente scontato la pena per intero.
La vicenda ha inizio nel 1996 quando il boss 'ndranghetista venne arrestato in Spagna ed estradato 3 anni dopo con la condizione che una volta trasferito in un penitenziario italiano, non fosse sottoposto a carcere a vita, poiché all’epoca l’ordinamento spagnolo non prevedeva l’ergastolo. Nel 2006, poi, durante uno strascico legale, il Ministero della Giustizia assicurò alla Corte nazionale di Madrid che in Italia "ergastolo" non significa carcere fino a fine vita, perché esistono permessi premio, diritto al lavoro esterno, liberazione condizionale. Ma nel 2017, per dirimere un ricorso presentato a Torino, la Cassazione sollevò dei dubbi: probabilmente gli italiani non hanno riferito tutto alle autorità iberiche. Può darsi per esempio che non si parlò dell'ergastolo ostativo, ovvero la negazione dei benefici a chi si trova in regime di 41 bis. Ora, dopo la recentissima scarcerazione, lo stesso giudice di Bologna ha effettuato un ricalcolo delle pene che il boss deve scontare. Una delle condanne, ad esempio, si riferisce a fatti avvenuti nel periodo post estradizione. Ci sono altri anni di carcere che il boss deve scontare, il cerchio rosso del termine della pena è fissato per il 2027. Ecco dunque l'ordine di ammanettarlo e incarcerarlo nuovamente.