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di AMDuemila
Era di passaggio in Francia per recarsi in Svizzera
Con rettifica all'interno

Giuseppe Cortese*, è stato fermato in Francia dal reparto della polizia francese per la lotta al crimine organizzato. A darne notizia è stato il quotidiano “Le Parisien”. L’uomo è stato arrestato ieri a Macon, nel quadro di un mandato d'arresto europeo che riguardava 31 persone, componenti di una rete specializzata nell'importazione di coca colombiana. Questa mattina Cortese è stato trasferito alla procura generale di Digione. Secondo il quotidiano, tutto si sarebbe svolto nella massima segretezza per gabbare gli informatori della ‘Ndrangheta. Quindi, martedì alle 3 del mattino, la polizia italiana trasmette l’ordine di arresto all’Ufficio centrale per la lotta alla criminalità organizzata (Oclco) di Parigi indicando che Giuseppe Cortese, noto per far parte dell’organizzazione mafiosa calabrese, è passato dalla Francia per poi andare in Svizzera. Gli investigatori transalpini hanno individuato la sua Porsche 911 dalle parti di Macon e poi una squadra della polizia francese si è piazzata davanti ad un anonimo hotel, nella zona industriale della città, dove è stato parcheggiato l’auto. "I funzionari hanno discretamente sorvegliato l'ingresso della struttura perché la norma in materia d'arresto dei fuggitivi è non tentare nulla se non lo vedi" ha spiegato una fonte vicina al dossier, citata dal Parisien. Poi quando Cortese è uscito dall’albergo accompagnato da un altro individuo, è stato subito tratto in arresto. Adesso, l’uomo verrà incarcerato in Francia e consegnato alle autorità italiane entro i prossimi 40 giorni.

*Riceviamo e pubblichiamo, dall'vvocato di Giuseppe Cortese una rettifica sull'arresto avvenuto.
"Spett.li testate, la presente è redatta in nome e per conto del sig. Giuseppe Cortese, definito in diversi articoli pubblicati sulle vs. pagine internet e cartacee del 14 giugno 2019 e del 15 giugno 2019 "ricercato" o "super-ricercato di 'ndrangheta" o "affiliato alla 'ndrangheta" o "esponente della 'ndrangheta". Tali notizie sono false e non trovano riscontro negli atti processuali: al sig. Cortese non è contestata l'associazione a delinquere di stampo mafioso, nè si ipotizza una sua affiliazione alla 'ndrangheta, al punto che - a pag. 616 dell'ordinanza di custodia cautelare, per lui viene persino esclusa l'aggravante di cui all'art. 7 L. 203/91, ossia l'aver agito per favorire associazioni mafiose. Anche l'attribuzione dello status di "ricercato" o addirittura "super-ricercato" è infondata. Il sig. Cortese era in Francia da due giorni, pubblicamente registrato in albergo, per giunta di rientro in Italia dopo aver completato delle pratiche presso la prefettura francese per l'immaticolazione di un furgone da lavoro. Il fatto che non si nascondesse e non fuggisse da niente e nessuno è dimostrato anche dal fatto che il suo arresto è stato contestuale a quelli eseguiti in Italia".
 
In attesa di un celere riscontro, invio distinti saluti.
 
Avv. Edoardo Stefano
 
 

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