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di AMDuemila
Ultimo capitolo ieri per il processo "Genesi" che vedeva alla sbarra gli uomini del potente clan dei Mancuso di Limbadi, con la conferma di cinque condanne ed un annullamento con rinvio del giudizio d'appello. I giudici della Corte di Cassazione, nello specifico, hanno annullato con rinvio - e sarà quindi necessario un nuovo processo d'appello - la condanna nei confronti del boss Pantaleone Mancuso (detto "l'Ingegnere"). Condanna a 6 anni per associazione mafiosa per i fratelli Diego e Francesco Mancuso. Tredici anni, invece, la condanna per Nazzareno Prostamo, di San Giovanni di Mileto (Vv), ritenuto esponente di primo piano dell'omonimo clan. L'operazione "Genesi" era scattata nell'agosto del 2000 ed in primo grado gli imputati erano 42 con la pubblica accusa - all'epoca rappresentata dall'allora procuratore della Dda di Catanzaro Giuseppe Borrelli e dal pm Simona Rossi - che aveva chiesto complessivamente 379 anni di reclusione. Il Tribunale di Vibo Valentia condannò solo 11 imputati, assolvendone 31. Assoluzioni non appellate dalla Procura distrettuale di Catanzaro. La Cassazione ha ora posto la parola fine a 19 anni di distanza dagli arresti.

Foto © Imagoeconomica