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auto man scrittaSocietà, complessi residenziali e rapporti finanziari
di AMDuemila
Sequestro da 84,3 milioni di euro nei confronti di 11 persone, tra le quali figurano alcuni soggetti gravemente indiziati di appartenere alle cosche di ‘ndrangheta “Morabito” ed “Aquino”, insieme ad imprenditori a queste contigui. Il provvedimento è stato eseguito dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma (S.C.I.C.O.), sotto la direzione della Procura di Reggio Calabria. Si tratta di una misura di prevenzione sia personale (sorveglianza speciale di pubblica sicurezza) che patrimoniale, disposta dalla locale Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale.
Nell’occasione sono state confiscate, in provincia di Reggio Calabria, 8 società commerciali, compresi i rispettivi compendi aziendali consistenti in ingenti patrimoni immobiliari (82 beni immobili e 4 veicoli) e rapporti finanziari. Tra i beni confiscati anche noti complessi edilizi residenziali, tra cui “San Rocco 1” e "Residence Vittoria", con sede a Bianco (RC),“Palm View” e “Stignano Mare”, a Bruzzano Zeffirio (RC).
Il provvedimento è l'epilogo dell'operazione “Metropolis”, articolata indagine coordinata dalla Dda e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria - G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in sinergia con lo S.C.I.C.O. ed il Gruppo di Locri. Le investigazioni si concludevano nel 2013 con 20 fermi nei confronti di soggetti considerati responsabili, tra gli altri, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso e di intestazione fittizia di beni. Da qui nasceva la delega alla Guardia di Finanza per ulteriori indagini ai fini della possibile applicazione di una misura di prevenzione dei beni mobili ed immobili nei confronti di Rocco Morabito (figlio del boss Giuseppe Morabito, detto “Tiradritto”, attualmente detenuto), Fausto Ottavio Strangio, Daniele Scipione e Sebastiano Vottari (affiliati alla cosca Morabito attiva ad Africo), Rocco Aquino (attualmente detenuto), Francesco Arcadi e Domenico Vallone (appartenenti alla "locale” di Marina di Gioiosa Ionica), Sebastiano Sisto Strangio, Giuseppe Carrozza, Domingo Bernal Diaz e Sagredo Lamberti (imprenditori ritenuti contigui alla ‘ndrangheta).
Le investigazioni hanno consentito l’individuazione di enormi patrimoni, dei quali i soggetti risultavano disporre direttamente o indirettamente, e il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata, oltre a venire individuate le fonti illecite. Nel 2014, la Dda disponeva il sequestro dei beni, per un valore complessivo pari a 419 milioni euro, e nel 2016 la sorveglianza speciale, per la durata di tre anni, nei confronti dell’imprenditore Antonio Cuppari, oltre alla confisca di beni mobili, immobili e societari a lui riconducibili, per un valore di circa 217milioni e 450mila euro. Con l’odierno provvedimento è stata disposta la confisca di beni mobili, immobili e societari, riconducibili ai soggetti citati, per un valore di circa 84,3 milioni di euro, nonché l’applicazione della sorveglianza speciale nei confronti di Rocco Morabito e Rocco Aquino (cinque anni), Daniele Scipione (quattro anni), Fausto Ottavio Strangio, Sebastiano Vottari, Francesco Arcadi e Domenico Vallone (tre anni).
Le società confiscate sono invece: “MARIAGE di Romeo Paola & C. S.n.c.”, con sede legale in Bovalino (RC); “Bella Calabria 2005 S.r.l.”, con sede legale in Bianco (RC); “B.C. Immobiliare S.r.l.”, con sede legale in Bianco (RC); “CA.GI.MM. S.a.s. di Scipione Daniele & C”, con sede legale in Bovalino (RC); “Metropolis 2007 S.r.l.”, con sede legale in Bianco (RC); “CorsilopeItaliaS.r.l.”, con sede legale in Reggio Calabria (RC); “Hit Store S.a.s. di Antonio Vallone & C.”, con sede legale in Marina di Gioiosa Jonica (RC); “Open SpaceOnedi Vallone Antonio & C. S.a.s.” con sede legale in Bovalino (RC).

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