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martello giudice web4di AMDuemila
La Cassazione si è nuovamente espressa sull'operazione "Omnia", scattata nel 2007 e con numeri da capogiro: ottantacinque i nomi coinvolti, sessanta le ordinanze cautelari. Un blitz che fece tremare la cosca Forsatefano di Cassano allo Ionio, operante nel cosentino e in particolare nella Piana di Sibari.
I soggetti coinvolti nell'inchiesta sono accusati a vario titolo di estorsioni, rapina, usura, truffa ai danni dell'Inps e società finanziarie, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
La Corte di Cassazione (scrive la Gazzetta del Sud) si era già espressa nel 2013, quando la sesta sezione penale aveva disposto l'annullamento della sentenza della Corte d'Appello di Catanzaro. Quest'ultima aveva confermato quasi tutte le condanne (28 su 29) emesse in primo grado.
Accolto solo in parte, dai giudici, quanto richiesto dal procuratore generale in merito a diversi annullamenti. Questi disposero il rinvio per un nuovo esame davanti ad un'altra Corte d'Appello a Catanzaro, ma la Cassazione cancellò la sentenza di secondo grado, disponendo così l'annullamento delle confische di beni precedentemente scattate. Era stata annullata anche la condanna a Tonino Forastefano, pentito ed ex capo della cosca. Nei suoi confronti era stata disposta una pena a 18 anni di reclusione.
La seconda sentenza della Corte d'appello di Catanzaro aveva avallato, a febbraio 2015, le condanne emesse in primo grado. Ieri la Corte di Cassazione ha infine confermato le condanne. Erano stati chiesti, dal procuratore generale, alcuni annullamenti con rinvio per alcuni imputati, mentre altri avevano presentato il ricorso in merito alle condanne di secondo grado. Non sono state invece considerate dalla Cassazione le istanze del procuratore generale: a parte alcuni aspetti relativi a posizioni marginali tutto è rimasto pressoché invariato.

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