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duisburg 0di AMDuemila
Confermata l’assoluzione per Giuseppe e Sebastiano Nirta, accusati di aver preso parte alla strage di Duisburg, in Germania, il 15 agosto 2007. Ora però la Procura di Reggio Calabria ha presentato un ricorso in Cassazione, firmato dal procuratore generale Fulvio Rizzo.
L’accusa ha ripercorso le motivazioni della sentenza della Corte d’assise d’appello reggina, datata 21 luglio 2015. Per quanto riguarda Sebastiano Nirta (difeso dagli avvocati Antonio Russo e Nico d’Ascola) il documento parla della “carente ed erronea valutazione delle risultanze probatorie derivanti dall'esame delle tracce 964 e 698 acquisite in sede di rilievi scientifici sulla autovettura Renault Clio” oltre alla “contraddittorietà e carenza motivazionale che ne deriva sulla valutazione complessiva degli altri elementi probatori”. Tale carenza motivazionale, secondo la procura, “si estende alle tracce biologiche repertate ed esaminate, nulla avendo dedotto La Corte di assise di appello sulla traccia n. 710 (traccia biologica repertata con prelievo dal tappo interno del serbatoio della benzina della Renault Clio, attribuita al soggetto 13 , cioè al Nirta Sebastiano, come evidenziato alla pagina 146 della sentenza di primo grado, ove per errore la traccia è indicata come traccia 701)”. In riferimento a Giuseppe Nirta (difeso dai legali Antonio Russo e Roberta Milasi) la procura ha invece contestato “la mancanza di motivazione, avendo il giudice dell'appello omesso di motivare sulla impugnazione del pm riguardante la sussistenza comunque di un quadro probatorio che dimostrava il ruolo di concorrente morale e partecipe nella fase organizzativa dell'azione delittuosa”.
Sebastiano Nirta è il cognato di Maria Strangio, la donna di 33 anni, madre di tre bambini e moglie del boss Giovanni Luca Nirta, capo dell'omonima cosca di ‘Ndrangheta, uccisa a San Luca il giorno di Natale del 2006. L'omicidio di Maria Strangio, secondo la ricostruzione della Dda di Reggio Calabria, è stato la causa scatenante della strage di Duisburg. Le vittime della strage furono Marco Marmo, Francesco e Marco Pergola, Francesco Giorgi, Tommaso Venturi e Sebastiano Strangio.
La Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, dal canto suo, aveva confermato la sentenza assolutoria già emessa il 1°dicembre 2013 dalla Corte d’assise di Locri riguardante Giuseppe Nirta, e modificato la condanna in assoluzione per Sebastiano Nirta “per non aver commesso il fatto”. Quest’ultimo era stato condannato in primo grado all’ergastolo, mentre Giuseppe Nirta era stato assolto (a fronte della richiesta del pm Francesco Tedesco di condannare all’ergastolo entrambi gli imputati). Per la strage di Duisburg, avvenuta nell'ambito della faida tra i Nirta-Strangio ed i Pelle-Vottari, era stato già condannato all'ergastolo Giovanni Strangio, ritenuto l'ideatore ed uno degli esecutori materiali.
La stessa Corte reggina aveva invece confermato per i due imputati la condanna a 12 anni di reclusione per ognuno, in relazione al reato di appartenenza a un'associazione per delinquere di tipo mafioso e in particolare alla cosca ‘ndranghetista dei Nirta-Strangio.