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libera-bandiera-web0Nel mirino delle cosche 100 piante di ulivo in un terreno confiscato
di AMDuemila - 13 maggio 2015
Un centinaio di alberi di ulivo gestiti dalla cooperativa Valle del Marro 'Libera Terra' sono stati tagliati ieri da sconosciuti. Dell’episodio ha anche parlato ieri don Luigi Ciotti alla presentazione a Roma del libro di Nino Di Matteo e Salvo Palazzolo, Collusi. L’uliveto, confiscato alla 'ndrangheta, è gestito dalla cooperativa in località Baronello, a Castellace, frazione di Oppido Mamertina. Sono stati i soci della cooperativa a scoprire il taglio degli alberi, fatto con l'uso di accette.

Non è la prima volta che la cooperativa subisce intimidazioni simili (è la terza in quattro anni) ma fino ad ora si è sempre continuato a lavorare con grande determinazione. In merito è intervenuto il presidente della Cooperativa Valle del Marro 'Libera Terrà, Domenico Fazzari: “Ognuno di questi tagli è come un colpo vibrato al cuore. E’ una vigliaccata, un’infamia intollerabile. Confidiamo nella magistratura e nelle forze dell’ordine affinché gli autori dell’atto intimidatorio vengano presto consegnati alla giustizia e siano scongiurati ulteriori fatti criminosi. Quello dell’uso sociale dei beni confiscati alla mafia è un tema sul quale non deve mai calare l’attenzione e l’impegno di tutti. Quando ciò succede, le mafie sono sempre pronte ad approfittarne. Malgrado questa nuova intimidazione, restiamo sereni. Continueremo ad andare avanti con l’impegno e la motivazione di sempre, fiduciosi nell’intervento delle autorità.

La redazione di Antimafia Duemila esprime la piena solidarietà ai collaboratori della cooperativa Valle del Marro nella speranza che al più presto vengano individuati gli autori di questo vile atto.