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carabinieri-web20Organizzava il trasporto di enormi quantità di cocaina dal Sud America all'Europa
di AMDuemila - 4 giugno 2014
Arrestato ieri mattina il latitante Domenico Trimboli, alias "Pasquale", 60enne nato a Buenos Aires ed esponente di rilievo della ‘Ndrangheta. Inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi in Italia, è stato fermato nel municipio di Caldas, nei pressi di Medellin (Colombia) dal personale del Corpo Tecnico Investigativo (CTI) della Fiscalìa di Bucarananga e dall’Intelligence dell’Esercito colombiano che, su input della DCSA d’intesa con il ROS dei Carabinieri, stava sviluppando le ricerche coordinate dal procuratore della repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho e dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri. Secondo quanto emerso dalle attività investigative Trimboli recentemente costituiva l’elemento di raccordo tra i gruppi fornitori colombiani e le cosche jonico-reggine della ‘ndrangheta, funzionale al traffico di ingenti quantitativi di droga dal Sud America all’Europa. Da oltreoceano, infatti, il latitante continuava ad organizzare la spedizione di ingenti quantitativi di cocaina verso il mercato europeo ed italiano.

Trimboli era latitante dal 2009, quando si sottraeva ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria per traffico di stupefacenti. Il provvedimento restrittivo scaturiva dalle indagini condotte dal G.O.A. della Guardia di finanza di Catanzaro che, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Chiosco grigio” sottoponeva all'esame della magistratura reggina 35 soggetti indagati per traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione, così denominata dal luogo, ubicato in Alessandria, dove alcuni degli indagati si davano abitualmente appuntamento per discutere dei relativi affari illeciti, consentiva di delineare la struttura di un’organizzazione espressione degli interessi di alcune cosche della Locride; il gruppo era ritenuto infatti capace di contatti con esponenti di spicco del traffico internazionale di droga sia in Sud America sia in Medio Oriente.

Trimboli, gravato da precedenti penali per detenzione abusiva di armi, ma soprattutto per traffico di sostanze stupefacenti, già nel 1992 era stato arrestato all'aeroporto di Fiumicino, poiché colpito da un provvedimento di unificazione degli Ordini di esecuzione, emessi dalla Corte d’Appello di Milano e dalla Corte di Assise di Lugano (Svizzera) per espiare pene residue per traffico di stupefacenti.
Qualche anno dopo, nel luglio 1997, a seguito dell’operazione denominata “Domingo”, condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, Trimboli veniva nuovamente arrestato insieme ad altri 14 indagati di origine calabrese e colombiana responsabili di traffico di stupefacenti in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale reggino.
Non appena estradato in Italia, dovrà scontare una condanna definitiva di 12 anni, oltre all'imposizione di 40.000 euro di multa e all'obbligo di altri 3 anni di libertà vigilata, per reati riconducibili alla droga commessi sia in Italia che all’estero.