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polizia-web14di AMDuemila - 7 maggio 2014
A due milioni di euro ammontano i beni sequestrati ieri a personaggi già arrestati nel corso dell'operazione “New Bridge”, che lo scorso 11 febbraio aveva permesso lo smantellamento di un “nuovo ponte” esistente tra la Calabria e il Sud America. Il blitz si era svolto nell'ambito del protocollo d'intesa fra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano ed il Federal Bureau of Investigation degli Usa. L'alleanza transoceanica criminale riguardava nello specifico il traffico internazionale di stupefacenti, e vedeva come punto di riferimento la cosca di 'Ndrangheta degli Ursino di Gioiosa Jonica (famiglia dell'entourage mafioso reggino) i Gambino di New York e un altro gruppo mafioso armato insediatosi nel territorio della provincia di Benevento.
L'operazione di ieri, invece, è stata eseguita dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria e il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, in collaborazione con le Questure di Benevento e Catanzaro, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.

Le indagini patrimoniali scattate in seguito al provvedimento di fermo avrebbero accertato una sproporzione tra le disponibilità economiche di sei soggetti e i redditi dichiarati. Sono così scattati i sequestri nei confronti di Carlo Brillante, Domenico Geranio, Nicola Simonetta (suocero di Franco Lupoi, trafficante di droga legato ai Gambino e 'aggancio' con la famiglia Ursino in Italia), Francesco Ursino (figlio del boss Antonio, ora detenuto), Francesco Vonella e Cosimo Morando.
“L'indagine non si ferma con gli arresti ma prosegue con la caccia ai patrimoni illeciti, un'azione che completa l'opera investigativa. Non molliamo di un solo centimetro: questi beni devono rientrare nella disponibiltà dello Stato” ha dichiarato il capo della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, Gennaro Semeraro, spiegando l'operazione che ha portato al sequestro di alcune attività commerciali come un bar, un ristorante, una ditta edile, una rivendita di autovetture e alcuni appartamenti, fabbricati e terreni. L'indagine di tipo patrimoniale è stata condotta dallo Sco (Servizio Centrale operativo della Polizia di Stato) e dalla questura di Reggio Calabria, che hanno operato su direttiva della Dda di Reggio Calabria. L'informativa di applicazione della misura accolta dalla procura reggina è stata precedentemente firmata da Gennaro Semeraro, capo della Squadra Mobile di Reggio Calabria, e da Andrea Grassi, direttore della Prima Divisione dello Sco. Si tratta degli stessi investigatori che avevano firmato le informative sull'operazione “New Bridge” e che continuano nella loro azione per smantellare i rapporti tra la 'Ndrangheta della Jonica e le sue ramificazioni nazionali ed estere.

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