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bruzzese-carmeloEra latitante dal 2010, quando sfuggì alla cattura nell'operazione “Crimine”
di AMDuemila - 4 settembre 2013
Violazione della legge canadese sull'immigrazione. Con questa motivazione è stato arrestato a Toronto il latitante Carmelo Bruzzese (foto), boss di 'Ndrangheta ricercato dal 2010 dalle autorità italiane nell'ambito dell'operazione "Crimine". A comunicarlo sono stati i carabinieri del Ros che hanno localizzato il latitante in Canada a seguito di indagini disposte dal procuratore di Reggio Calabria Cafiero De Raho, dall'aggiunto Nicola Gratteri e dal sostituto Paolo Sirleo. L'uomo è stato fermato solo in seguito a delle verifiche sulla pericolosità del soggetto svolte con le autorità italiane. Controlli necessari al fermo poiché le autorità canadesi non potevano disporre della misura cautelare emessa dal Gip italiano (che si appellava al reato di associazione mafiosa).

Nell'ambito dell'indagine "Crimine", condotta tra il 2008 e il 2010, Carmelo Bruzzese, capo della cosca di Grotteria, era stato individuato come un esponente di spicco della mafia calabrese. Era emerso che il boss aveva partecipato ad alcune delle più importanti riunioni  - inclusi quelli che portarono alla nomina del capo crimine Oppedisano Domenico - agendo in stretto raccordo con il sidernese Giuseppe Commisso (ù Mastro) e con Rocco Aquino, quest'ultimo capo 'locale' di Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria), anche lui fuggito alla cattura e poi arrestato dai carabinieri il 10 febbraio 2012, così come i suoi due fratelli, latitanti, Giuseppe e Domenico Aquino.
Sempre secondo le indagini Bruzzese avrebbe ricoperto un ruolo centrale nei rapporti tra le strutture ndranghetiste lombarde e piemontesi con quelle attive in Calabria "venendo coinvolto - sostengono gli investigatori - nelle decisioni di maggior rilievo, nonché per le nuove affiliazioni". Nei prossimi giorni verrà avviato in Canada il procedimento di espulsione.

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