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labate-pietro-web0A Roma arrestato Francesco Nirta
di AMDuemila - 13 luglio 2013
E' finita ieri sera, attorno alle 22.30, la latitanza del boss di Gebbione, Pietro Labate (foto). Il boss, soprannominato “Ti mangio” si nascondeva nel proprio quartiere a Reggio Calabria, laddove dominava da anni incontrastato, dal mese di aprile 2011, quando era riuscito a sfuggire all'operazione “Archi” in cui erano stato tratti in arresto diversi uomini delle cosche Tegano-Labate. Gli investigatori erano sulle sue tracce da oltre un anno quando era stato condannato in primo grado a venti anni di reclusione. Al momento del fermo da parte della Polizia di Stato di Reggio Calabria Labate era in sella ad uno scooter ed ha tentato di darsi alla fuga, ma è stato immobilizzato ed ammanettato dagli agenti. Di recente era stato anche inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi a livello nazionale.
Si nascondeva nel “suo” quartiere, protetto nel suo rifugio. Lì gli agenti hanno trovato del materiale che può essere utile a ricostruire la rete di fiancheggiatori del boss. Nei mesi scorsi gli inquirenti avevano una telefonata tra le sorelle del boss in cui si parlava di un’attentato ai danni del sostituto procuratore della Dda Giuseppe Lombardo.

“È l’ennesimo passo in avanti nel contrasto alla ‘Ndrangheta. – ha affermato il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho – Il controllo della legalità si esercita evitando che ci siano latitanti. L’arresto è avvenuto a Gebbione, territorio dei Labate ed è stato reso possibile grazie al lavoro della squadra mobile e del questore Guido Longo. Quella dei ‘Ti mangio’ è una delle cosche che riesce a controllare meglio il suo territorio ecco perché assume particolare importanza l’arresto. La polizia gli è saltata addosso mentre si trovava in strada e questo significa che i latitanti, qui in Calabria, continuano a stare nel loro territorio perché sono protetti da quella parte della popolazione che li favorisce”.
Nella giornata di oggi è stato reso noto anche l'arresto di un altro boss latitante, Francesco Nirta, catturato nei giorni scorsi a Roma dagli uomini del Gico della Guardia di finanza grazie alle informazioni raccolte dal Gruppo operativo antidroga. Il giovane é stato individuato tra i viaggiatori in partenza dalla stazione Termini e poi fermato su un treno diretto a Reggio Calabria. Pur dichiarandosi uno studente fuori sede iscritto ad Architettura a Messina, Nirta indossava un abbigliamento ricercato e un costoso orologio al polso. Agli uomini delle Fiamme Gialle ha mostrato un documento falso, sostenendo di essere in viaggio per le vacanze. Nei mesi scorsi, Nirta era sfuggito all'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per traffico di sostanze stupefacenti emessa a fine 2012 dal Tribunale di Reggio Calabria.