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pannunzi-roberto-webFino a due tonnellate di cocaina sull'asse Colombia-Europa
di AMDuemila - 6 luglio 2013
Questa notte le autorità colombiane hanno arrestato a Bogotà Roberto Pannunzi (foto), detto anche “il Pablo Escobar italiano”. Pannunzi, fino a ieri, era l'anello di congiunzione tra i produttori colombiani di cocaina e gli esponenti di Cosa nostra siciliana (riconducibili al boss Bernardo Provenzano) americana e con la cosca dei Macrì di Siderno. Il boss contrattava anche direttamente con il cartello colombiano di Medellin.
Attraverso questa rete di contatti riusciva a portare in Europa fino a due tonnellate al mese di cocaina. In particolare verso la nostra penisola. “I narcos fanno uscire la droga dal paese in motoscafi diretti in Centroamerica o in Ecuador. Il viaggio prosegue via container verso la Spagna, quindi in Italia” hanno detto i media di Bogotà, riferendosi alla recente scoperta fatta dagli esperti anti-droga colombiani.
Segnalato alle forze dell'ordine del posto dalla giustizia italiana tramite l'Interpol, Pannunzi, 67 anni, era considerato “il narco più ricercato d'Europa”. Il ministero della difesa, via Twitter, ha affermato che si trattava certamente “dell'uomo più ricercato del paese”.

Al momento dell'arresto, scattato in un centro commerciale, il boss aveva una propria carta d'identità venezuelana intestata a Silvano Marino. In passato Pannunzi era riuscito per ben due volte a eludere la sorveglianza mentre era agli arresti domiciliari in una clinica di Roma, nel 1994 e nel 1999. Nel '94 era stato arrestato sempre in Colombia, a Medellin, dove lo scorso aprile sono scattate le manette anche per un altro boss della 'Ndrangheta “in trasferta”, Santo Giuseppe Scipione. L'operazione aveva permesso in quel frangente di documentare un vasto traffico di cocaina organizzato su scala mondiale dalla cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia) insieme alle strutture paramilitari narcoterroristiche denominate Autodefensas Unidas de Colombia (Auc).
Nel corso dell'arresto a Medellin, Pannunzi aveva offerto agli agenti un milione di dollari in contanti in cambio della libertà.
‘‘E’ stata un’operazione di altissimo livello” ha affermato all’Adnkronos il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, che esprime tutta la sua soddisfazione per l’arresto. “Credo sia il più grande fornitore di sostanze stupefacenti dalla Colombia. E’ importante avere conseguito questo risultato al quale hanno lavorato la procura di Reggio Calabria, il Goa della Guardia di finanza di Reggio Calabria e Roma”, ha concluso.