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Contrabbando di gasolio. Sequestrati beni per oltre 350 milioni di euro
di Nerina Gatti - 16 novembre 2011

Una complessa operazione di polizia  ha portato al fermo dei fratelli Giovanni e Domenico Camastra, leaders dell’omonimo gruppo imprenditoriale, Camastra Petroli, che commercia in prodotti petroliferi in Calabria e nelle regioni del centro e nord Italia. Sono state denunciate  altre 40 persone e sequestrate anche tutte le altre aziende della holding, come la Camastra Freddo che si occupa del trasporto di merci alimentari, in società con il Gruppo Veronesi, per grandi ditte come la Danone e la Granarolo.

L’accusa è di contrabbando di gasolio agevolato, truffa aggravata ai danni dello Stato ed evasione fiscale con l’aggravante dell’articolo 7, ossia con modalità mafiose. Reati perpetrati attraverso un articolato e complesso sistema di frode promosso dai fratelli Camastra ed attuato grazie al contributo dei dipendenti del gruppo e di altri soggetti che a vario titolo vi hanno concorso.

Esponenti di spicco della criminalità organizzata calabrese hanno partecipato al lucroso e illecito affare del commercio di gasolio “agevolato”, intervenendo nelle varie fasi della filiera commerciale nella veste di intermediari ovvero di clienti finali, traendo, pertanto, profitto dalla illecita attività. Tra questi, presunti esponenti della cosca Pesce di Rosarno come Marco Mazzitelli e Domenico Sibio, Giovanni Corrado della cosca Crea di Rizziconi e Antonio Stefano dei Coluccio-Aquino di Marina di Gioiosa.

Nel 2009 il fatturato del Gruppo Camastra ammontava a circa 40 milioni di euro. In un articolo di un mensile, i Camastra  alla domanda dell’intervistatore su quale fosse il loro “asso nella manica” rispondevano: “L’affidabilità. Noi ci siamo sempre,24 ore su 24 tanto è vero che dal privato spesso e volentieri ci capita di sconfinare nel pubblico, noi forniamo anche ospedali, guardia di finanza, o capitaneriedi porto.”

La Guardia di Finanza ha  sequestrato una Holding, 6 società del Gruppo, 2 imprese operanti nel medesimo settore e coinvolte nell’illecito traffico di carburante, beni e altri valori per oltre 350.000.000,00 di Euro. La Camastra Petroli dispone di un deposito di gasolio a Reggio Calabria per tre milioni di litri di carburante,e l’altro a Locri per due milionie mezzo.Oggi nel privato servono tutta la Calabria.

La Camastra Holding dispone di una rete  di una cinquantina di autotreni, con depositi di stoccaggio all’avanguardia  per gli idrocarburi o le merci alimentari a  cui viene garantita una  catena del freddo grazie anche al mega-magazzino nell’area industriale di Lamezia Terme costato oltre 4 milioni di Euro alla cui inaugurazione ha partecipato, dando la sua benedizione, l’ex vescovo di Locri Giancarlo Bregantini. Quella dei Camastra  sembrava una storia di successo e i loro investimenti un’ opportunità di sviluppo importante per la Calabria, ma gli inquirenti sembrano aver svelato tutt’altra storia.

L’indagine , coordinata dal Procuratore Giuseppe Pignatone, che ha espresso”grande soddisfazione” per l’ennesimo successo, è stata eseguita dal Gruppo Tutela Finanza Pubblica e del Gruppo Tutela Economia del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, guidata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza del Colonnello Cosimo Di Gesù dal  coadiuvati dai colleghi dello SCICO di Roma e del Gruppo di Frascati.

Tratto da: nerinagatti.com

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