di AMDuemila
Ventidue anni e mezzo per il reggente del mandamento di Santa Maria di Gesù Giuseppe Greco
Carcere a vita. E’ questa la sentenza di condanna pronunciata dalla seconda sezione della corte d'Assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, nei confronti di sei persone accusate di aver ordinato e posto in essere l’assassinio del giovane Mirko Sciacchitano, ucciso a Palermo a ottobre del 2015. Ergastolo dunque per Natale Giuseppe Gambino, Francesco, Gabriele Pedalino, Domenico Ilardi, Antonino Profeta e Lorenzo Scarantino. Ventidue anni e mezzo di carcere invece per Giuseppe Greco, considerato il reggente del mandamento di Santa Maria di Gesù.
Secondo la ricostruzione della Procura il delitto sarebbe stato la brutale reazione degli uomini di Gambino e Profeta al ferimento di Luigi Cona, titolare di una polleria di Falsomiele, da parte di Francesco Urso. Non se la presero con Urso, figlio di un boss che conta, e uccisero il giovane Sciacchitano che ebbe la colpa di avere accompagnato con lo scooter Urso nelle fasi del ferimento di Cona.
Imputato originariamente anche il boss Salvatore Profeta (considerato il mandante insieme a Natale Gambino), padre di Antonino e oggi deceduto. Lui, capomafia di Santa Maria, con Gambino aveva scontato 15 anni di carcere ingiusto, perché accusato dal falso pentito Vincenzo Scarantino della strage di via d'Amelio. Entrambi avevano poi ottenuto la revisione del processo e l'assoluzione. Ora per Gambino la nuova condanna all'ergastolo.