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di AMDuemila - Video
Questa mattina la Dia di Palermo ha eseguito una confisca di aziende, beni immobili e conti correnti, sotto sequestro dal 2013, nei confronti di Salvatore Vetrano, 48enne, imprenditore palermitano. Il decreto è stato emesso dal Tribunale di Palermo - Sezione I Penale e Misure di Prevenzione, presieduto da Raffaele Malizia, al termine di un procedimento, sostenuto in dibattimento dal pubblico ministero Claudia Ferrari, dell'Ufficio Misure di Prevenzione della Procura della Repubblica di Palermo, coordinato dal Procuratore Aggiunto Marzia Sabella. Il patrimonio confiscato ammonta a 20 milioni di euro.
Vetrano è stato arrestato una prima volta nel 1999 perché col padre, al fine di procurare profitto anche ai componenti della famiglia mafiosa palermitana di "Corso Calatafimi", aveva nascosto in una cella frigorifera della sua azienda il carico di pesce proveniente da una rapina ad un autotrasportatore. Nel febbraio 2002, il secondo arresto per rapina in concorso con alcuni mafiosi. Nel giugno 2012, è tornato in cella per il tentato omicidio dell'imprenditore Giuseppe Toia.
La Dia di Palermo, attraverso gli accertamenti finalizzati all'emissione del provvedimento, ha dimostrato "come il Vetrano avesse acquisito un consistente patrimonio immobiliare e costituito numerose aziende (operanti nel settore del commercio di prodotti alimentari), anche beneficiando di finanziamenti comunitari erogati dal Fondo Europeo per la pesca in Sicilia, nonché sottraendo a tassazione ingenti ricavi imponibili, frutto della propria attività commerciale".
Inoltre, a seguito degli accertamenti disposti dal Direttore della Dia, gli investigatori hanno provato "la contiguità di Vetrano ad elementi di spicco di cosa nostra - Gianfranco Puccio e Giuseppe Salvatore Riina, figlio di Salvatore - e documentato come la sua scalata imprenditoriale fosse inserita all'interno di una commistione di interessi tra attività di impresa ed attività mafiosa traendo, in un settore strategico del circuito dell'economia legale, sostegno, consenso ed ampia visibilità".
Il Tribunale di Palermo ha, altresì, applicato nei riguardi di Salvatore Vetrano la Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per la durata di due anni e sei mesi, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

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