di AMDuemila
Ultimi episodi criminali contro il progetto "Legalità di razza”. Indetta una manifestazione domenica prossima
Danneggiamenti alle reti idriche per non far arrivare l’acqua ai 19 cavalli della pregiata razza di San Fratello. Introduzione illegale di altri equini e bovini nelle zone protette. Rottura dei lucchetti dei cancelli e fuga di una ventina dei 104 asini di Chiaramonte Gulfi allevati sui Nebrodi, solo pochi sono stati poi recuperati. Sono questi gli ultimi episodi che la mafia dei pascoli avrebbe messo a segno per minare il progetto "Legalità di razza" promossa dall’Azienda Speciale Silvo Pastorale e dal Comune di Troina in terreni sottratti alla criminalità organizzata.
A esprimere solidarietà per le intimidazioni, minacce e danneggiamenti è stata la Federazione del Sociale USB Sicilia: “Senza se e senza ma, sosteniamo l’operato del Sindaco, della Giunta, del direttore dell'azienda agro Silvo Pastorale del Comune di Troina e di tutte e di tutti coloro che nei Nebrodi, e in tutto l'arcipelago siciliano, contrastano la presenza della mafia e della mafiosità - si legge nella nota - La reazione mafiosa contro la città Troina esprime il disegno di chi vuole impedire uno sviluppo eco sostenibile e di conseguenza vuole impedire a tutta l'area dei Nebrodi di combattere la disoccupazione e l'immigrazione, lo sfruttamento e il controllo sociale del territorio da parte della stessa mafia”.
Per appoggiare l’iniziativa del sindaco del comune dell’Ennese, Fabio Venezia, e del direttore dell’Azienda, Angelo Impellizzeri, l’associazione antiracket Asaec e quella per la produzione biologica Aiab hanno promosso per domenica prossima una "manifestazione popolare di agricoltori, lavoratori e cittadini" che si terrà alle ore 11 in piazza Borsellino Falcone di Troina. Gli organizzatori hanno sottolineato che il lavoro svolto da Venezia e Impellizzeri che si “stanno prodigando per la valorizzazione etica, solidale ed agroecologica dell’azienda dopo averla sottratta, col pericolo delle proprie vite, alla mafia che se ne era impossessata da decenni”. “È un tempo delicato per la lotta alla mafia - hanno affermato i presidenti di Asaec, Nicola Grassi, e Aiab, Alfio Furnari - ed è necessaria la presenza di tutti i siciliani laboriosi onesti e coraggiosi che si uniscono con le parole d’ordine: creare legalità prosperità e benessere liberando le terre di Sicilia dalla mafia dalla chimica e dall’abbandono”.