di AMDuemila
Secondo gli inquirenti usava prestanomi per riscuotere denaro
Paolo Lumia, il narcotrafficante trapanese catturato lo scorso 3 luglio a Cochabamba in Bolivia, “sarà espulso dalla Bolivia verso l'Italia” senza dover ricorrere all’iter di estradizione. Ad annunciarlo l’agenzia di stampa boliviana Abi e il ministro degli Interni boliviano, Carlos Romero, il quale ha detto anche che “abbiamo deciso di adottare il procedimento più rapido che è quello dell'espulsione dato che Lumia è entrato illegalmente nel paese ed esiste già una sentenza della giustizia italiana oltre ad un allerta rosso dell'Interpol”. Le condizioni per l'espulsione del boss, condannato a 16 anni di carcere per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ci sono tutte, ha aggiunto Romero, "perchè esiste una sentenza di un tribunale italiano, la polizia italiana ha realizzato l'operazione di cattura con noi, è stato diramato un 'codice rosso' dell'Interpol per la cattura e il detenuto era entrato in modo illegale nel Paese". Il ministro ha infine segnalato che nell'operazione è stato catturato anche un cittadino boliviano, Raymundo Colque, che "probabilmente collaborava nella copertura" dell'italiano. Inoltre a detta del direttore nazionale della Felcn (Forza speciale per la lotta contro il narcotraffico), il colonnello Maximiano Davila, il narcos usufruiva di una serie di prestanome locali per riscuotere somme di denaro inviate dall'Europa. "Ci sono una decina di persone indagate per favoreggiamento che ricevevano denaro per conto dell'italiano", ha dichiarato Davila.
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